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SEDRUNSan Gottardo: una giornata storica, caduto ultimo diaframma

15.10.10 - 16:24
San Gottardo: una giornata storica, caduto ultimo diaframma
SEDRUN - La storia del trasporto svizzero - e si spera un giorno anche europeo - è giunto a una svolta oggi, 15 ottobre 2010, alle ore 14.17. Questo il minuto in cui la fresatrice "Sissi", di fabbricazione austriaca, ha fatto cadere l'ultimo diaframma della galleria di base del San Gottardo, 57 Km, la più lunga al mondo, verosimilmente in esercizio già nel 2016, con un anno di anticipo sul previsto. La Svizzera intera si rallegra, sperando che l'Europa si affretti a completare l'asse ferroviario con gli accessi a nord e a sud, ossia in Germania e in Italia.

Il punto X dove è avvenuta la perforazione era fissato a 30 Km dal portale sud e a 27 da quello nord. C'era da far cadere l'ultima fettina di roccia, larga 180 cm nella parte inferiore e 160 in quella superiore. La perforazione, effettuata con grande precisione, ha presentato una deviazione minima di 8 centimetri in orizzontale e 1 in verticale.

Alle 14 in punto è stata rimessa in moto "Sissi", mentre da una parte e dall'altra minatori, politici e ospiti si sono zittiti in un silenzio quasi irreale. Parlava solo la fresatrice: 17 minuti di attesa quasi allo spasimo, poi gli applausi liberatori.

Ci sono voluti ancora altri 20 minuti fino a quando il primo uomo, salendo sulla trivella, ha potuto attraversare una specie di oblò e spuntare dall'altra parte, con in mano la statua di Santa Barbara, protettrice dei minatori, mentre in galleria si diffondevano le note della marcia trionfale dell'Aida. Quell'uomo è Hubert Bär, un veterano di gallerie. Il traforo del tubo (o canna) Est è ultimato, nella primavera del prossimo anno dovrebbe essere la volta di quello Ovest.

Poco prima dell'ultima perforazione aveva preso la parola il Consigliere federale uscente e ministro dei trasporti Moritz Leuenberger, che ha espresso con parole cariche di emozione la sua gioia per l'importante traguardo raggiunto. "La caduta degli ultimi metri di roccia rappresenta simbolicamente ciò che la politica può ottenere se tutti quanti sono pronti a dare il proprio contributo", ha detto.

Da parte sua Renzo Simoni, presidente della Direzione di AlpTransit San Gottardo SA, ha reso omaggio ai veri eroi di questa giornata, ossia ai numerosi minatori che giorno per giorno hanno reso possibile, con il loro instancabile impegno, questo eccezionale risultato. Ha ricordato anche le otto vittime che fin qui ci sono state.

Poi la festa nel cuore della montagna: un migliaio di persone, tra cui 650 minatori, geologi, ingegneri, autorità varie, politici di ieri e oggi. Non poteva mancare uno dei "padri" di AlpTranist, Adolf Ogi, ex consigliere federale, visibilmente commosso. Lui e Leuenberger sono stati ripresi dalla tv in un abbraccio altrove impossibile, trattandosi di un socialista e di un esponente UDC. Molte altre persone hanno seguito l'evento su maxi schermi e festeggiato in varie località: all'officina di Sedrun, alla stazione multifunzionale di Faido, presso il portale nord di Erstfeld, a Lucerna e a Genova.

La caduta del diaframma, trasmessa in diretta televisiva in tutta la Svizzera e all'estero dalla SSR, con un dispiego di mezzi e personale senza precedenti, è stata seguita dai ministri dei trasporti dell'UE, da Lussemburgo, che hanno fatti i complimenti alla Svizzera. Moritz Leuenberger, microfono in mano, non ha nascosto la propria commozione e ha replicato: "spero che presto questo tunnel avrà dei fratelli", ossia le tanto attese vie d'accesso a nord e a sud.

La galleria di base del San Gottardo, elemento centrale della nuova linea ferroviaria, entrerà in servizio probabilmente nel 2017 o già nel 2016, e migliorerà notevolmente i collegamenti ferroviari nel cuore dell'Europa. Dovrebbe dare un impulso al trasferimento, alla rotaia, dei trasporti merci tra nord e sud e ridurrà i tempi di viaggio tra Zurigo e Milano dalle attuali 3 ore e 40 minuti a 2 ore e 50. Con la costruzione della Nuova ferrovia transalpina (NFTA) al San Gottardo e al Lötschberg, la Svizzera intende dare un importante contributo, riconosciuto dall'UE, all'integrazione dell'Europa.

Ma la giornata di gioia per la Svizzera e l'Europa, nasconde qualche nuvola all'orizzonte, ad esempio la manutenzione più costosa del previsto di AlpTranist. Lo ha detto il direttore dell'Ufficio federale dei trasporti (UFT) Peter Füglistaler.

Altra incertezza: i raccordi alle trasversali alpine a nord e a sud: "è imperativo che Germania e Italia rispettino gli impegni presi nel trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia", ha rammentato il direttore dell'UFT.

Purtroppo in Italia "non si comprendono l'importanza del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano e la centralità del porto genovese per i collegamenti con l'Europa", ha detto il sindaco di Genova, Marta Vincenzi. "Bisogna registrare - ha detto Vincenzi - la miopia del nostro paese". È un ritardo che Genova deve rimarcare trovando nella Svizzera l'alleato giusto".

Più positivo l'ambasciatore svizzero in Italia Bernardino Regazzoni, il quale, pure a Genova insieme al professor Remigio Ratti e al vicedirettore dell'UFT Pierre Andrè Meyrat, ha dichiarato: "La volontà politica (dell'Italia, ndr) di procedere con la realizzazione del terzo valico ci è stata ribadita al più alto livello, anche in tempi recenti".

ATS
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