Cerca e trova immobili

SVIZZERAScudo fiscale, Pelli "attacca" il governo italiano

19.10.09 - 12:19
Il presidente del PLR critica lo scudo fiscale e l'atteggiamento del governo italiano sulle pagine del Corriere della Sera
Keystone Urs Flueeler
Scudo fiscale, Pelli "attacca" il governo italiano
Il presidente del PLR critica lo scudo fiscale e l'atteggiamento del governo italiano sulle pagine del Corriere della Sera

BERNA - Fulvio Pelli ha duramente criticato il governo italiano in merito allo scudo fiscale. Per il presidente del PLR, che osteggia in particolare l'atteggiamento aggressivo dell'Italia, la fuga di capitali dal paese continuerà anche in futuro.

La fuga continuerà - "Quando lo scudo avrà esaurito i suoi effetti, i soldi continueranno a scappare dall'Italia; se non lo faranno verso le banche elvetiche, saranno a disposizione quelle di qualche altro paese meno ligio nel perseguire la criminalità", afferma Pelli in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera.

Secondo il ticinese "la fuga di capitali non è provocata dalla Svizzera ma dal sistema fiscale italiano". Nella vicina penisola "esiste un profondo problema di pressione fiscale che non si risolve individuando nella Svizzera il capro espiatorio", aggiunge.

Aggressività - Quello che ha fatto impressione, sottolinea Pelli, è "l'aggressività" che ha accompagnato l'introduzione delle nuove misure di amnistia: telecamere alle frontiere, autovelox fiscali, l'annuncio di agenti mandati in incognito in Svizzera ad effettuare controlli. Per un cittadino elvetico è inaccettabile "essere filmati, spiati di nascosto dallo Stato", afferma.

Azione scorretta - "Anche altri paesi hanno adottato misure di amnistia e mirano al rientro dei capitali, ma attraverso accordi bilaterali e contatti tra le diplomazie", scrive Pelli. "Non si capisce perché l'Italia, un paese confinante e che noi riteniamo amico, abbia agito in questo caso in maniera del tutto scorretta, senza almeno una consultazione esplorativa con altri governi".

Possibili ritorsioni - Pelli parla infine del malcontento ticinese che sarebbe stato "ben percepito a Berna: un governo non può curare i rapporti con un paese vicino nel modo in cui lo fa l'Italia in questa circostanza". Il presidente del PLR evoca anche possibili misure di ritorsione, come quelle proposte dalla Lega dei ticinesi sul ristorno all'Italia delle imposte pagate dai frontalieri.

 

ats


Foto apertura: Keystone Urs Flueeler

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE