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BIASCAIl killer dei cani è un bracconiere?

07.09.11 - 15:26
Angoscia in zona Al Legh: ecco l'identikit del presunto avvelenatore
Foto Ti-Press Samuel Golay
Il killer dei cani è un bracconiere?
Angoscia in zona Al Legh: ecco l'identikit del presunto avvelenatore

BIASCA – Un uomo sulla sessantina, amante della caccia, soprattutto di quella illegale, del bracconaggio. A tal punto da essere infastidito da qualsiasi cosa possa allontanargli la selvaggina. Forse è lui il killer dei cani a Biasca, il misterioso personaggio che da tempo avvelena gli animali della zona Al Legh (4 i tentativi negli ultimi 10 giorni). Lo indicano voci sempre più insistenti provenienti dal capoluogo della Riviera. “Quell’uomo ha minacciato più volte di uccidere gli animali”, sostiene un residente. “Una volta ha anche detto che gli facevano scappare la selvaggina”, dice una donna della regione.

La situazione va avanti da diversi anni ed è nota alle autorità, le segnalazioni circa il presunto avvelenatore sono giunte anche al Municipio. Ezio Piccolo, capo del dicastero polizia traccia una sua analisi. “Ci è stata indicata questa persona, è vero. Per adesso però si tratta solo di ipotesi, di dicerie. Non abbiamo alcuna prova concreta. Né del fatto che pratichi il bracconaggio, né del fatto che sia effettivamente lui la persona che avvelena i cani”. Una cosa è certa: il killer, che solo quest’anno ha già colpito in sei occasioni, riuscendo a uccidere due cani, è una persona molto scaltra. “Conosce tutti i trucchi per non farsi cogliere sul fatto – sottolinea Piccolo –. Di solito agisce lanciando dei bocconi avvelenati nei giardini altrui. Oppure li lascia in giro per il bosco”.

A Biasca le voci si rincorrono. Il presunto killer si aggirerebbe nei boschi confinanti con la zona Al Legh di notte, armato di torcia e di fucile con silenziatore. Tra gli alberi di recente sarebbero state ritrovate anche quattro teste di capriolo abbandonate. Di giorno, l’uomo, un signore sulla sessantina, non nasconderebbe il suo odio per i cani. Tanto da avvelenarli con il cianuro. “È chiaro che a questo punto, nel limite del possibile, intensificheremo i controlli”, conclude Piccolo.

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