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ARCEGNO

Lama ucciso con un colpo di fucile

I proprietari sospettano che si tratti di un cacciatore che ha commesso un incredibile errore. È stata sporta denuncia
Foto lettore tio.ch
Lama ucciso con un colpo di fucile
I proprietari sospettano che si tratti di un cacciatore che ha commesso un incredibile errore. È stata sporta denuncia
ARCEGNO - Un lama solitamente impiegato per il trekking sui monti del Locarnese è stato ucciso un paio di giorni fa con un colpo d'arma da fuoco. I proprietari, gestori di Lama Trekking Ticino, hanno trovato il corpo senza vita di Tom - quest...

ARCEGNO - Un lama solitamente impiegato per il trekking sui monti del Locarnese è stato ucciso un paio di giorni fa con un colpo d'arma da fuoco.

I proprietari, gestori di Lama Trekking Ticino, hanno trovato il corpo senza vita di Tom - questo il nome dell'animale - venerdì mattina. "Quando ci siamo recati dai nostri lama al pascolo recintato di Arcegno abbiamo dovuto costatare che uno dei nostri stalloni giaceva morto al suolo".

La causa della morte è apparsa subito chiara: si notava un foro d'entrata provocato da un'arma da fuoco, con tutta probabilità un fucile. "Lo abbiamo portato da un macellaio" spiega il proprietario, da noi contattato "e lo abbiamo aperto per cercare il proiettile". Il foro era della grandezza di un dito, ma all'interno gli organi e le ossa erano stati devastati. Il proiettile non è stato però recuperato.

I proprietari sono scioccati da quanto è accaduto e si sono recati in Polizia per sporgere denuncia, al momento ovviamente contro ignoti. Il loro sospetto è che il responsabile sia un cacciatore che ha commesso un incredibile errore. "Non vogliamo fare polemica, in questo momento prevale la tristezza e lo sconcerto. Tom era uno dei nostri lama addestrati al trekking, era molto amato dai bambini e dalle famiglie, tutti coloro che lo hanno accompagnato durante i trekking ne sono stati conquistati".

Il pascolo dove i lama trascorrono le giornate si trova al confine con il bosco, ma l'area è chiaramente recintata e segnalata come proprietà privata. "Noi ci domandiamo: e se sul pascolo, come spesso avviene, ci fossimo trovati anche noi o uno dei nostri figli o nipoti, o magari dei clienti? Come allevatori ci dobbiamo chiedere: vale ancora la pena impegnarsi a condurre una piccola azienda agricola di montagna se poi il rischio è quello di venire colpiti da un fucile da caccia?"

La speranza dei proprietari di Tom è che "la persona che ha combinato questo grave errore vorrà presentarsi e scusarsi, assumendosi la responsabilità" di quanto accaduto.

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