Quattro ragazzi vogliono superare il record registrato da sei scout romandi ed entrare nel Guinness dei primati
LUGANO - È una vera e propria sfida contro il tempo quella che quattro giovani ticinesi intendono affrontare il prossimo 12 agosto. Con l’esclusivo ausilio dei mezzi pubblici cercheranno di attraversare 26 cantoni in poco più di 17 ore. «17 ore e 21 minuti» precisa Riccardo Khoyi, quindicenne del Luganese. Assieme ai due bellinzonesi Pascal (17) e Dominic (22) Pini, e il locarnese Romano Gatto (18), il giovane vuole abbattere il record stabilito lo scorso anno da un gruppo di sei scout romandi. «Loro hanno impiegato 18 ore e 31 minuti. Abbiamo calcolato che possiamo metterci oltre un’ora in meno. Ed essere i primi a entrare nel Guinness dei primati» aggiunge Riccardo.
Tutto è già programmato: dalla partenza alle 6.13 da Bellinzona, fino all’arrivo alle 23.34 a St. Maurice, in Vallese. «Partiremo in direzione di Lucerna. Grazie al nuovo collegamento veloce, faremo tappa nel canton Uri. Poi toccheremo Obvaldo, Nidvaldo, quindi ci dirigeremo verso i Grigioni, Sciaffusa e infine il Vallese. Il tutto con 25 mezzi tra treno e bus, quindi 24 cambi».
Un’idea, la loro, nata per sfida e per passione. Il gruppo di ragazzi, infatti, fa parte dell’Associazione ticinese amici della ferrovia (ATAF) di Tenero. «Quando ho letto dell’impresa dei giovani romandi ho pensato che potevamo fare meglio - precisa il quindicenne - quindi abbiamo iniziato a pensare e ripensare il percorso. Da maggio abbiamo cominciato a lavorarci seriamente».
Non sono mancate le complicazioni. «Forse una delle cose più complesse è stata proprio l’iscrizione per registrare il record. Ci hanno imposto regole molto severe e modificato la nostra idea iniziale. Nel regolamento, tra i mezzi possibili, hanno voluto includere anche aereo e taxi. Noi ci limiteremo a prendere treno e bus».
L’impresa sarà realizzata grazie a numerosi sponsor. «Siamo stati fortunati, hanno coperto tutte le spese. Anche i biglietti del treno. Li avevamo chiesti alle FFS, ma hanno risposto che il nostro progetto non faceva parte dei loro piani».
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