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LUGANO

Sangue e siringhe nei wc delle Ffs

I tossicodipendenti hanno iniziato a frequentare la nuova stazione. Preoccupando le Ferrovie e gli utenti. Beretta Piccoli: «Servono spazi medicalizzati».
Tracce di sangue nel wc, dettaglio.
Sangue e siringhe nei wc delle Ffs
I tossicodipendenti hanno iniziato a frequentare la nuova stazione. Preoccupando le Ferrovie e gli utenti. Beretta Piccoli: «Servono spazi medicalizzati».
LUGANO - Il lavandino è macchiato di rosso, in più punti. A terra, i rimasugli di un rito che si ripete, ormai, sempre più spesso nei bagni pubblici delle Ffs. La stazione di Lugano è tornata ad essere un punto di ritrovo ...

LUGANO - Il lavandino è macchiato di rosso, in più punti. A terra, i rimasugli di un rito che si ripete, ormai, sempre più spesso nei bagni pubblici delle Ffs. La stazione di Lugano è tornata ad essere un punto di ritrovo per i tossicodipendenti della regione. La conferma a tio.ch/20minuti arriva direttamente dalle ex regia federale: «Da quando è stata inaugurata la nuova stazione – spiega il portavoce Patrick Walser –  si sono purtroppo già verificati alcuni episodi» come quello segnalato nei giorni scorsi da una utente (vedi foto).

«Il numero dei tossicodipendenti sembra essere aumentato nel corso degli ultimi mesi. Abbiamo riferito la situazione agli enti competenti e speriamo che la situazione migliori a breve». La palla ora è in mano alle forze dell'ordine. Perché le Ffs non hanno la possibilità a Lugano di posizionare personale di sorveglianza presso i wc. «I bagni vengono comunque ripuliti più volte al giorno» precisa Walser.  

Il problema però rimane. Il consigliere comunale Gerry Beretta Piccoli (Verdi) si è occupato più volte del tema – anche come curatore – e ritiene che «lo spostamento nella zona della stazione sia da attribuire alla presenza di maggiori vie di fuga, rispetto ad altri luoghi».

Anche l'afflusso di turisti per l'estate al Parco Ciani, punto di ritrovo abituale dei tossicodipendenti nel resto dell'anno, «può avere contribuito al fenomeno». In ogni caso, se da una parte non mancano le lamentele da parte degli utenti Ffs («mia figlia era entrata in bagno per fare dei bisogni ed è uscita spaventata» racconta una mamma) per Beretta Piccoli «spostare semplicemente il problema da una parte all'altra della città sarebbe inutile». La soluzione? «Creare degli spazi appositi e medicalizzati come a Zurigo e Ginevra per il consumo di certe sostanze, in particolare eroina e metadone, che sono in aumento. Altrimenti si nasconde solo la polvere sotto il tappeto».

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