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GINEVRAGinevra non si piega alla Turchia: «La foto che non piace a Erdogan non si tocca»

26.04.16 - 16:23
Il Municipio si rifiuta di ritirare l'opera del fotografo ginevrino di origini curde e armene Demir Sönmez esprimendo il proprio attaccamento alla libertà di espressione
Ginevra non si piega alla Turchia: «La foto che non piace a Erdogan non si tocca»
Il Municipio si rifiuta di ritirare l'opera del fotografo ginevrino di origini curde e armene Demir Sönmez esprimendo il proprio attaccamento alla libertà di espressione

GINEVRA - La Città di Ginevra rifiuta di ritirare la fotografia esposta sulla Piazza delle Nazioni di Ginevra, che mette in discussione l'attuale presidente turco Recep Tayyip Erdogan e che ha provocato la collera della Turchia. In un comunicato odierno, il Municipio esprime il proprio attaccamento alla libertà di espressione.

Il fotografo ginevrino di origini curde e armene Demir Sönmez espone fino a domenica 58 immagini di manifestazioni organizzate sulla Piazza delle Nazioni. Tra di queste figura quella di uno striscione, risalente al marzo del 2014, che rendeva responsabile l'allora primo ministro turco Erdogan del decesso di un adolescente durante una protesta a Istanbul. "Mi chiamo Berkin Elvan, la polizia mi ha ucciso su ordine del primo ministro turco", sottolinea la scritta.

Ieri il consolato turco a Ginevra aveva chiesto la rimozione dell'immagine in questione. Prendendo posizione al riguardo oggi, l'esecutivo della città indica di aver deciso di mantenere l'autorizzazione rilasciata per l'esposizione delle fotografie fino al primo maggio.

Esprimendo il proprio "attaccamento alla libertà di espressione", il Municipio sottolinea che il lavoro fotografico di Sönmez rappresenta "un modo di rendere omaggio ai numerosi gruppi di popolazione che sfilano o si riuniscono per la difesa dei diritti dell'uomo. Queste manifestazioni si svolgono molto regolarmente e in tutta legalità sulla Piazza delle Nazioni, luogo simbolico nel cuore della Ginevra internazionale".

Per l'esecutivo cittadino, l'esposizione in causa "contribuisce alla difesa della libertà di espressione" e a valorizzare Ginevra quale capitale dei diritti umani.

Indipendentemente dalla decisione politica della Città di Ginevra si pone la questione delle possibili conseguenze penali, commenta il professore di diritto penale dell'Università di Zurigo Andreas Donatsch. Il Codice penale svizzero contempla infatti nel suo articolo 296 il reato di oltraggio ad uno Stato estero.

Chiunque pubblicamente offende uno Stato estero nella persona del suo capo o del suo governo può essere punito con una pena detentiva fino a tre anni di carcere o con una pena pecuniaria, ricorda il professore secondo cui gli organizzatori dell'esposizione potrebbero essere chiamati a risponderne.

"Staccare una piccola fotografia significa rinunciare ad un diritto fondamentale", ha reagito da Bruxelles il consigliere federale Didier Burkhalter, ai microfoni della Radiotelevisione svizzera romanda RTS. La Piazza delle Nazioni di Ginevra è dedicata alla libertà di espressione, alla quale occorre dare la priorità, ha sottolineato il capo del Dipartimento degli affari esteri.

"Rispettiamo la libertà di ogni artista di determinare lui stesso il contenuto della sua opera, ma il proposito di questa fotografia, che mette in causa l'ex primo ministro turco in modo ingiusto e assurdo, ha fatto reagire numerose ONG turche in Svizzera", scrive dal canto suo l'ambasciata turca a Berna in un comunicato.

Allertata dalla comunità turca di Ginevra, la rappresentazione diplomatica indica di aver tentato "soltanto un contatto verbale" con le autorità della Città per attirare la loro attenzione sulla situazione. "Ma l'intera vicenda è in seguito stata orientata in tutt'altra direzione, fuori contesto", sottolinea.

Non è la prima volta che la città di Ginevra si trova alle prese con la Turchia. Il luogo scelto dal Comune per insediare l'opera artistica "Les Réverbères de la Mémoire" ("I Lampioni della Memoria") per commemorare il genocidio armeno del 1915 è stato disapprovato dal Consiglio federale per salvaguardare la neutralità della Ginevra internazionale.

Mentre la Città avrebbe voluto erigerlo nel parco del museo Ariana, situato accanto al Palazzo delle Nazioni Unite, sarà invece il parco Trembley - lontano dalla sede dell'ONU - ad accoglierlo. L'opera dell'artista francese di origine armena Melik Ohanian era stata scelta nel 2011 nell'ambito di un concorso internazionale.

Interrogato oggi dalla RTS, il presidente della commissione di politica estera del Consiglio nazionale Roland Büchel (UDC/SG) ha detto di ritenere "che non si debba entrare in materia sulle pressioni della Turchia". "Qui o altrove in Europa, è una nuova mania del governo Erdogan", ha aggiunto.

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COMMENTI
 

MIM 7 anni fa su tio
Già con Gheddafi, la città di Ginevra si era dimostrata con le palle!

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a MIM
A livello pragmatico (e con il senno di poi), il fatto aveva creato un sacco di casini, magari evitabili con un altro approccio (ma sicuramente iniquo in quanto disparità di trattamento). A livello di ideali e valori hanno fatto la cosa giusta! Alla fine il caso però era più grave rispetto a questo che fra una settimana non ne parlerà più nessuno.

MIM 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Secondo me aveva fatto benissimo. L'ipocrisia dell'UE fu messa sotto gli occhi di tutti, e dopo qualche tempo andarono in Libia a bombardarlo.

siska 7 anni fa su tio
Ottimo lavoro e ottima scelta del Municipio di Ginevra È COSÌ CHE SI FA!

patrick28 7 anni fa su tio
Facile farlo con la Turchia. Perchè non espongono le vittime della dittatura cinese o russa. Eh piu' difficile. Forti con i deboli e deboli con i forti

patrick28 7 anni fa su tio
Forza Erdogan. Putin dittatore

TicineseGinevrino 7 anni fa su tio
Stai zitto Erdogan un po' ! E pensa al tuo Paese che sta andando verso una guerra civile !!!

patrick28 7 anni fa su tio
Risposta a TicineseGinevrino
Guerra civile ? Rispetto per favore

mgk 7 anni fa su tio
X me se erfogan vuol fare un parking a ginevra ....facvia pure

mgk 7 anni fa su tio
Risposta a mgk
Oltretutto oltre la meta della popolazione sono dei suoi

bm51 7 anni fa su tio
Grandissimi anzi immensi, da premio Nobel per il coraggio e la fermezza.

Iron 883 7 anni fa su tio
ogni Nazione ha un proprio concetto di libertà d'espressione . Quello svizzero e' cosi', quello turco e' cosa'. Mi dispiace per loro ma ognuno e' causa dei propri mali. I turchi vogliono quella persona? Se la tengano ma non vadano a casa di altri a imporre le loro dittature !

elvetico 7 anni fa su tio
Grandi, anzi grandissimi !

bobà 7 anni fa su tio
... ma sta a noi dire di no! in questo caso (siamo stati fermi) Ed in altri casi - al caso basilese della dispensa nel dare la mano ad una donna (siamo stati troppo molli) - al caso delle richieste di togliere il presepe dalle nostre piazze ( e spesso siamo molli) - al caso del cibo nelle mense scolastiche, nonostante ci siano almeno 2 menu (e talvolta siamo molli) - alle dispense all'ora di ginnastica in piscina per le ragazze - eccetera eccetera Siamo favorevoli alla libertà di religione e di espressione, ma ciò non deve cancellare/modificare le nostre abitudini; mica li obblighiamo a stare da noi, anzi...

MIM 7 anni fa su tio
Molto bene

Thor61 7 anni fa su tio
"La collera della turchia", ma chi caspita sono sti dittatori dell'ultima ora, fino a ieri erano il nulla, oggi solo perchè hanno le spalle coperte da USA e D hanno l'arroganza di minacciare tutti coloro che fanno vedere la prepotenza ISLAMICA senza nessun ritegno. Ben fatto!!! GRAZIE alla città di Ginevra che al contrario della Merdel non si è chinata allo scarso di intelletto turco.

madras 7 anni fa su tio
Bene brave autorità di Ginevra così si fa, quello qui in Svizzera non ha nulla da cercare ne di comandare !

Mat78 7 anni fa su tio
Ben fatto! Il sultano faccia la censura in casa sua, se proprio vuole e se per i turchi va bene così...
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