Schegge, biglie e vermi nei sacchetti dell'insalata

24 dipendenti cinesi di un'azienda del Riminese sono stati incastrati dalle telecamere. L'azione, sistematica, fu probabilmente dovuta alle pessime condizioni d'impiego
RIMINI - Schegge di legno, mozziconi, pezzi di plastica e di cartone, ciocche di capelli ma pure insetti, vermi, fili di ferro, biglie. È quanto infilavano nelle insalate in busta - destinate alla grande distribuzione - 24 operai di origine cinese - principalmente donne - dipendenti di una azienda del Riminese.
A darne notizia sono i quotidiani locali di Rimini, "Corriere Romagna" e "Resto del Carlino", secondo cui i protagonisti della vicenda - incastrati da 64 telecamere di sorveglianza montate a spese della società proprio per venire a capo della questione - avrebbero agito in maniera sistematica, per danneggiare l'impresa romagnola forse per motivi legati a questioni lavorative e salariali. A far scattare l'allarme, alla fine dello scorso anno, i supermercati della zona allertati dalle segnalazioni dei consumatori dell'insalata in busta.
Per i fatti contestati - che vanno dal marzo del 2015 ai primi di dicembre del 2016 e su cui era stata aperta un'inchiesta dai Carabinieri - i dipendenti cinesi, licenziati alla fine di dicembre, sono ora indagati a vario titolo.
Le accuse, riporta sempre la stampa locale, vanno dall'adulterazione di sostanze alimentari al furto di piatti pronti, succhi di frutta, verdure, alla turbativa dell'esercizio dell'industria e del commercio.




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