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STATI UNITIAbe a Pearl Harbor, condoglianze ma non scuse

28.12.16 - 08:03
Abe a Pearl Harbor, condoglianze ma non scuse

HONOLULU - Pearl Harbor come simbolo del «potere della riconciliazione». È questo il messaggio lanciato da Barack Obame e Shinzo Abe che hanno prestato omaggio insieme alle 2400 vittime dell'attacco lanciato 75 anni fa dai giapponesi contro la Flotta americana nel Pacifico.

Quell'attacco segnò l'entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale.

«Qui è dove noi ricordiamo che anche quando l'odio brucia di più, quando il richiamo al tribalismo è più forte, dobbiamo resistere alla spinta a rinchiuderci, a demonizzare chi è differente», ha detto il presidente americano. «Il sacrificio fatto qui, l'angoscia della guerra, ci esorti a cercare quella divina scintilla che accomuna tutta l'umanità», ha poi aggiunto.

«Noi non dobbiamo più ripetere gli orrori della guerra: questo è il solenne impegno che noi giapponesi abbiamo preso», ha detto, da parte sua, il premier giapponese che ha offerto «le più sincere e durature condoglianze» per le vittime dell'attacco del 7 dicembre 1941.

Abe non ha presentato le scuse del Giappone per quell'attacco, come del resto Obama, nella sua storica visita ad Hiroshima, non aveva chiesto scusa a nome dell'America per la bomba atomica di 71 anni fa.

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