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SVIZZERA

Molti fondi russi depositati a Cipro arriveranno in Svizzera

I miliardi russi depositati a Cipro stanno defluendo verso la Svizzera nonostante la strategia contro i fondi non dichiarati. La fonte dei capitali è difficile da determinare.
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Molti fondi russi depositati a Cipro arriveranno in Svizzera
I miliardi russi depositati a Cipro stanno defluendo verso la Svizzera nonostante la strategia contro i fondi non dichiarati. La fonte dei capitali è difficile da determinare.
ZURIGO - Dopo due settimane, domani le banche cipriote potranno di nuovo aprire i battenti. Ma per le transazioni internazionali, sono previsti controlli. Tuttavia, i clienti più furbi riusciranno a trovare un modo per eludere i controlli...

ZURIGO - Dopo due settimane, domani le banche cipriote potranno di nuovo aprire i battenti. Ma per le transazioni internazionali, sono previsti controlli. Tuttavia, i clienti più furbi riusciranno a trovare un modo per eludere i controlli. «Invece di perdere un terzo del loro patrimonio, gli interessati pagheranno tangenti pur di portare i loro fondi in sicurezza», spiega il professore in studi bancari Maurice Pedergnana, aggiungendo che Cipro è un paese molto corrotto.

Secondo Pedergnana i fondi defluiranno anche verso la Svizzera. A breve termine, si tratterà di importi piuttosto ridotti. A lungo termine, però, la Svizzera profitterà molto di questa faccenda. «La certezza del diritto è più importante del segreto bancario», spiega Pedergnana. In futuro, molte persone abbiente greche o spagnole potrebbero trasferire i loro risparmi in Svizzera perché qui, la Banca centrale europea non li può toccare.

Anche l’associazione di categoria SwissBanking conta con un aumento delle transazioni. «La Svizzera è considerata un porto sicuro. Si è dimostrato anche in occasione di crisi passate», afferma una portavoce. Le banche, tuttavia, non sono interessate a fondi di dubbia provenienza e faranno verificare le richieste. Secondo Pedergnana, però, non sarà così semplice. Il professore spiega che, da una parte, molti fondi russi sono già stati lavati e dall’altra non sempre è facile risalire alla provenienza di soldi risultati dalle privatizzazioni avvenute oltre 20 anni fa.

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