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UNIONE EUROPEAL'Eurozona affonda nei debiti

23.04.14 - 20:24
Italia seconda dopo la Grecia. L'austerità risana i deficit ma ha fatto esplodere i debiti. Germania prima della classe
Foto d'archivio (Keystone)
L'Eurozona affonda nei debiti
Italia seconda dopo la Grecia. L'austerità risana i deficit ma ha fatto esplodere i debiti. Germania prima della classe

BRUXELLES - Le cure a base di austerità e tagli nella zona Euro hanno risanato il deficit, che nel 2013 nella Ue-18 è sceso al 3%, ma hanno fatto esplodere il debito che ha raggiunto il suo record storico e da 90,7% del 2012 è salito al 92,6%. Ed Eurostat conferma che, ancora una volta, i due Paesi con i debiti pubblici più elevati sono sempre la Grecia e l'Italia: con, rispettivamente, il 175,1% e il 132,6% di debito sul pil, continuano ad essere i più sotto pressione di Eurolandia.

Atene ha visto schizzare il suo debito dal 157,2% del 2012 al 175,1% del 2013, e anche il suo deficit è peggiorato: da 8,9% a 12,7%. Ma la Commissione è convinta che si tratti di numeri "sostenibili", e aspetta le elezioni europee prima di parlare di un nuovo intervento sul debito che quasi certamente l'Europa sarà costretta a mettere a punto.

Ma la spesa pubblica è aumentata anche in molti altri Paesi nel corso del 2013: il debito in Italia passa da 127% a 132,6%, in Portogallo da 124% a 129%, in Irlanda da 117,4% a 123,7%, in Spagna da 86% a 93,9%, in Francia da 90,6% a 93,5%, a Cipro da 86,6% a 111,7%. Persino nella virtuosa Olanda, che in un anno è riuscita a riportare il suo deficit da -4,1% a -2,5%, il debito è salito da 71,3% a 73,5%.

E per la prima volta, Eurostat pubblica anche i dati che consentono di misurare il peso della 'solidarietà europea', cioè il contributo dei Paesi al fondo salva-Stati: per l'Italia, ad esempio, nel 2013 sono stati spesi 44 miliardi, pari al 2,8% del pil. Sono cifre elevate, che però non pesano sul deficit ma solo sul debito - precisano i tecnici - e di cui la Commissione non tiene conto quando quantifica gli sforzi strutturali che chiede ai Paesi.

La Germania, al lavoro per appianare i suoi 'squilibri', si conferma il primo della classe: il debito è sceso dall'81% al 78,4%, e ha anche azzerato il suo surplus, tanto che per il 2013 può dichiararsi pienamente in pareggio di bilancio. Tra i virtuosi anche il Lussemburgo, in surplus di 0,1%, e poi Estonia e Lettonia con deficit sotto l'1%. Dieci invece i Paesi che sforano il 3%: tra i peggiori la Slovenia, che ha raggiunto il -14,7%, l'Irlanda migliora leggermente (da -8,2% a -7,2%) ma resta in una soglia critica, così come la Spagna (da -10,6% a -7,1%).

Bisognerà ora aspettare le prossime previsioni economiche i primi di maggio per capire se si potrà contare su una crescita maggiore per far calare il debito record di Eurolandia. Nel frattempo Borse tutte negative oggi, nonostante l'indice Pmi che monitora l'attività dei settori manifatturiero e servizi dell'Eurozona sia salito sopra le attese.

ats

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