Una mozione al Consiglio di Stato per cambiare la legge. «il personale straniero dimostra poco attaccamento al territorio»
BELLINZONA - «Tra le persone finite in carcere per il caso “Belfor” c’è anche un impiegato della Sezione della logistica alle dipendenze dell’Amministrazione cantonale da un paio d’anni e in precedenza attivo proprio per la ditta Belfor. L’accusa contro di lui è di corruzione passiva e di accettazione di vantaggi. Come comunicato, si tratta di un cittadino italiano. Non è la prima volta che a mettere in cattiva luce l’Amministrazione cantonale sia una persona straniera».
È l'inizio di una mozione targata Lega dei Ticinesi e presentata al Consiglio di Stato da Andrea Sanvido e Daniele Piccaluga. L'assist a questo atto politico l'ha dato il recente caso "Belfor".
«L’ente pubblico - scrivono i rappresentanti della Lega - indipendentemente dalla gravità del fatto, ne esce sempre danneggiato per il forte clamore che il fatto suscita dal momento in cui diventa pubblico. Il danno d’immagine è assicurato e tocca tutti i collaboratori che invece quotidianamente si recano sul posto di lavoro con validi principi e il giusto impegno nell’offrire un servizio di qualità alle cittadine e ai cittadini ticinesi».
Pur non potendo generalizzare - prosegue la mozione - «la sensazione è che il dipendente straniero dimostri poco attaccamento al territorio e che faccia fatica a indentificarsi con un servizio cantonale, a capire cioè l’importanza del valore che la comunità ad esso associa. ll tema del “prima i nostri” è quindi sempre d’attualità, nel senso che puntare su cittadini svizzeri, a maggior ragione ticinesi, può ridurre il rischio di simili episodi».
E aggiungono che «del resto crediamo che sia un atto dovuto che negli uffici amministrativi il lavoro venga svolto da cittadini con il passaporto rossocrociato».
Gli esponenti della Lega propongono al Consiglio di Stato «la modifica della legge LORD così da consentire esclusivamente l’assunzione di personale amministrativo di nazionalità svizzera e subordinatamente di consentire l’assunzione di personale amministrativo straniero soltanto se residente sul territorio cantonale da almeno 20 anni e per gli under 20 che sono nati qui».