Due iniziative cantonali chiedono una svolta nel percorso formativo degli apprendisti.
BELLINZONA - Una seconda lingua obbligatoria. E quattro anni di formazione. Sono queste le richieste relative all'apprendistato e all'ottenimento dell'Attestato federale di capacità (AFC) formulate in due iniziative cantonali interpartitiche*, con primo firmatario il liberale radicale Paolo Ortelli.
«Sono anni delicati questi, in cui il sistema di formazione professionale svizzero manifesta crescenti difficoltà nel saper rispondere ai cambiamenti in atto e continuare ad attrarre i giovani nei percorsi di formazione duale, tra scuola e azienda», si legge nel testo delle due iniziative.
«Mal si comprende», viene sottolineato, «come per diverse professioni, ancora troppe e perfino in contesti settoriali molto simili, possano esistere curriculi formativi della durata sia di tre che di quattro anni. Come si può spiegare, ad esempio che per formare un buon falegname ci vogliono quattro anni e per un giardiniere o un muratore solo tre?». Intanto «assistiamo da anni in molte professioni ad un costante e progressivo innalzamento di contenuti e livello di esigenze formative attraverso le periodiche revisioni delle ordinanze di formazione, ma che di fatto, troppo spesso non coincidono con una realistica capacità del sistema formativo azienda-scuola».
Una scelta, questa, che secondo i granconsiglieri «finisce per penalizzare la capacità effettiva di crescita del livello formativo per molte professioni, e che di fatto si traduce in lacune formative influenzando anche il grande numero di abbandoni e scioglimento dei contratti di formazione».
Discussa anche la mancanza di una seconda lingua obbligatoria nel percorso formativo. «Oggi infatti la seconda lingua nei percorsi AFC è riconosciuta solo o quasi esclusivamente se funzionale e di supporto nei percorsi di maturità professionali durante la formazione di base (maturità integrata) o alla fine dei percorsi di formazione professionale di base (anno supplementare)». Questo «finisce per penalizzare un’ampia, troppo ampia parte dei giovani inseriti nella formazione duale, che si vedono costretti ad interrompere completamente lo studio di una seconda lingua nazionale o dell’inglese iniziato durante la formazione dell’obbligo come se, per il loro futuro professionale queste conoscenze siano da considerare irrilevanti».
I parlamentari chiedono dunque che la Confederazione:
- promuova formalmente e sostenga per tutte le formazioni professionali che portano all’ottenimento di un attestato di capacità federale, l’introduzione di un percorso di formazione della durata di 4 anni (uniformando e dettando una chiara linea ed intento politico di sostegno e pari dignità tra la professioni)
- da subito imponga l’innalzamento a quattro anni di formazione per tutte le professioni che già ad oggi hanno introdotto una formazione di due anni (biennale). Formazione che consente l’ottenimento di un certificato di capacità federale (CFC). Operazione indispensabile per un adeguato riconoscimento delle formazioni biennali in grado anche di valorizzare, nel contempo, il percorso quadriennale.
- introduca lo studio di una seconda lingua in tutte le ordinanze di formazione professionale per la formazione di base nei percorsi per l’ottenimento di un attestato di capacità federale AFC.
* Firmatari: Paolo Ortelli, Anna Biscossa, Andrea Censi, Michele Guerra, Marco Noi, Aron Piezzi, Maristella Polli, Alessandro Speziali, Diana Tenconi.