Per l’amministratore della società è stata decisa una condanna a 22 mesi sospesi per usura
LUGANO - 22 mesi sospesi. È questa la condanna decisa per l’amministratore della società cooperativa Emme Suisse di Lugano, finito in carcere nel 2015.
Il 51enne italiano, rimasto in detenzione preventiva per 5 mesi, è stato giudicato colpevole di usura qualificata e falsità in documenti. A riferirlo è la Rsi.
L'uomo ha taglieggiato una ventina di dipendenti attivi sui cantieri in Ticino, ma anche nei cantoni Ginevra, Berna e Vaud. Se, ufficialmente, la ditta di serramenti li pagava 22-25 franchi l'ora, in realtà versava loro fra i 7 e gli 11 euro. Anche un'altra trentina di operai erano pagati meno del previsto, ma non in misura tale da poter rientrare tra i casi penalmente perseguibili.
La pena è risultata più lieve del previsto se non fosse che l'uomo li ha risarciti dopo un accordo con il sindacato.