«La mia avventura, dall'altra parte del mondo»

Una brillante carriera in banca e «un biglietto per fare il giro del mondo», poi l'amore (inaspettato), l'esperienza della malattia e una nuova vita, lontano dal Ticino. La storia di Andy, ticinese all'estero.
Una brillante carriera in banca e «un biglietto per fare il giro del mondo», poi l'amore (inaspettato), l'esperienza della malattia e una nuova vita, lontano dal Ticino. La storia di Andy, ticinese all'estero.
LUGANO - Dal Ticino all'Australia, per amore di «mia moglie Amelia» e per «rivoluzionare il sistema sanitario australiano», dopo «l'esperienza poco piacevole» di un percorso di cura e malattia in famiglia. È la scommessa di vita e lavoro di Andy St Baker-Radice, 39 anni ticinese di Davesco che oggi vive a Brisbane, dove a febbraio aprirà la sua terza clinica a servizio «delle persone più fragili». Con lui c'è Amelia, la moglie australiana da cui ha preso parte dell'attuale cognome (St Baker), perché «volevamo un nome in comune di famiglia».
I due coniugi, insieme alla piccola Aria, la loro figlia di quattro anni e mezzo, sono rientrati temporaneamente a Davesco per trascorrere il Natale con i nonni paterni. «Del Ticino mi manca la famiglia, gli amici e le tradizioni», spiega Andy, contento di ritrovare il freddo dell'inverno ticinese, dato che «in Australia abbiamo solo due stagioni: adesso e fino a febbraio abbiamo un'estate calda e umida con temperature tra i 30 e i 40 gradi e poi nove mesi tra i 20 i 30». Il rientro a casa per le vacanze è però anche l'occasione per raccontarsi e «condividere con la propria terra d'origine» il perché della scelta, maturata «otto anni fa», di vivere «un'avventura, che mi ha portato fino dall’altra parte del mondo».
Andy St Baker-RadiceAmelia, Aria e Andy con l'albero di Natale, al loro arrivo a Zurigo, dicembre 2025.«Un’assistenza sanitaria più umana, efficace e accessibile» - Occorre però fare un ulteriore passo indietro, per capire il perché dell'Australia come scelta di vita. Dopo il diploma in finanza al Centro Studi di Vezia, Andy comincia una brillante carriera «come Senior Portfolio Manager a Lugano, Singapore e Zurigo e Presidente del Comitato Direttivo per la Microfinanza presso Credit Suisse Svizzera». Un successo professionale che non gli impedisce però di licenziarsi e acquistare «un biglietto per fare il giro del mondo». Dunque, si parte ma, piccolo imprevisto, «durante una delle prime tappe in Africa, ho conosciuto Amelia». L'amore tra i due cambia tutto: «Lei è australiana di Brisbane e quella su dove andare a vivere è stata la scelta più facile: l'Australia era già un mio sogno di vita».
Ma la vera rivoluzione, che spingerà Andy e Amelia a scommettere su un'«assistenza sanitaria australiana più umana», la porta quasi cinque anni fa la nascita di Aria. «Lei è uno dei due motivi alla base del nostro progetto - precisa il papà -. Ha il colore degli occhi diversi: blu e marrone. Visto che una delle cause dell'eterocromia può essere il tumore» i due genitori iniziano un percorso di ricerca e cura. Fortunatamente l'ipotesi del tumore «al momento è stata scartata», ma la «mancanza di ascolto» dei medici, ha reso questa «esperienza poco piacevole», accrescendo la sensazione di appoggiarsi a «un sistema sanitario senza un vero rapporto umano», dove dopo le prime «domande scomode cercano di liquidarti».
Andy St Baker-RadiceLa piccola AriaNasce così, l'idea della coppia di fondare la Ninja Allied Health, azienda sanitaria con al centro «persone con disabilità, famiglie, veterani di guerra, clienti privati e aziende». Un progetto imprenditoriale, per «trattare famiglie e bambini in modo umano, facendo sentire le persone ascoltate». Perché anche la moglie di Andy, oggi ergoterapista*, ha un passato di malattia e solitudine per la mancanza di ascolto.
A 20 anni, infatti, «durante uno dei corsi universitari, Amelia aveva notato al collo un gonfiore, lo aveva riferito ai dottori ma ha dovuto spingere parecchio per avere controlli approfonditi, fino poi alla diagnosi di cancro e alle operazioni: le hanno tolto prima metà e poi la parte restante della tiroide». Una battaglia, quella contro il cancro, i cui effetti continuano a essere affrontati ancora dopo tanti anni ma che sono anche motivazione a rendere le cure e terapie «continue, dignitose ed eque».
Andy St Baker-RadiceAmelia e Andy«Un’azienda che cresce rapidamente, senza perdere la sua anima» - L'idea di «aiutare le persone ad accedere» con maggiore efficacia «al personale professionista e alle terapie» viene da sé e funziona. «In poco meno di due anni Ninja Allied Health è diventata un nome riconosciuto nel settore delle terapie e dei servizi per persone con disabilità» con due cliniche aperte (Brisbane e Perth) e una terza di prossima apertura: «Da febbraio saremo un team di 45 professionisti».
Andy e Amelia, che nel 2023 ha anche completato un Master in Business Administration presso l’Università del Queensland, forniscono diversi servizi attraverso una struttura di ergoterapisti e una di logopedisti. «La maggior parte del lavoro è rivolta a persone con disabilità, bambini e adulti». In concreto, «aiutiamo a migliorare la vita di disabili fisici, ad esempio nel cercare la carrozzina più adatta a loro o nel valutare le modifiche da apportare alla casa dove abitano dopo un incidente improvviso». E ancora «forniamo rapporti indipendenti a studi legali in caso di infortuni, per valutare l'impatto economico subito con l’incidente, mentre, nel caso di veterani di guerra o di chi ad esempio ha perso un arto, forniamo un aiuto per superare i problemi psicologici».
Andy St Baker-RadiceLo staff di una delle cliniche di Ninja Allied Health.Quanto agli introiti, «il Governo australiano supporta le spese di chi entra nei parametri delle disabilità, lo stesso vale per i veterani di guerra che hanno accesso a fondi a loro dedicati. Poi ci sono privati, studi legali e aziende che ci pagano per essere aiutati, anche nella prevenzione agli infortuni».
È così che il sogno dei St Baker-Radice di «fare la differenza nella vita delle persone più fragili» è oggi realtà, mentre la scommessa di Andy, di una vita nuova in Australia, è vinta.
* Cos'è l’ergoterapia
"La terapia occupazionale (o ergoterapia) è una disciplina riabilitativa che utilizza la valutazione e il trattamento per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite attività. Si occupa anche dell'individuazione e dell'eliminazione di barriere ambientali per incrementare l'autonomia e l'indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative, sociali".
Fonte: wikipedia.org








