Protezione civile: dal 2026 -40% di effettivi

Un bilancio difficile quello delineato a Villa Negroni: tra intensità operativa e drastica riduzione del personale
LUGANO - È stato un anno «ordinariamente intenso» per la Protezione civile Lugano Città, che ha presentato il bilancio 2025 al Rapporto Ufficiali di Villa Negroni. Complessivamente, militi e quadri hanno prestato 8'696 giorni di servizio, con 850 militi impiegati. Il bilancio parla anche di sette ufficiali e 17 sottufficiali promossi. 12, invece, gli ufficiali prosciolti. In questo 2025, gli interventi d’urgenza sono stati pochi, ma il sistema di picchetto cantonale «dimostra di funzionare molto bene».
Tra le attività figurano il trasferimento di 5'000 opere per il Comune di Collina d’Oro, il supporto ai campi vacanza, vari eventi e un’esercitazione transfrontaliera. A pesare, però, è la drastica diminuzione del personale: dal 2026 gli effettivi diminuiranno del 40%.
«Con quest’anno scade la proroga della durata del servizio per tutti i militi fino alla fine del 40esimo anno di età. Significa che dal 2026 varranno i nuovi parametri: proscioglimento dopo 14 anni di servizio, o dopo 245 giorni di servizio compiuti anche in meno di 14 anni. Saremo dunque confrontati con una riduzione degli effettivi, mentre compiti e richieste di sostegno non diminuiscono», ha spiegato il presidente della Delegazione Alfredo Belloni.
Modifica alla Legge federale - Il primo gennaio entrerà in vigore anche l’ennesima modifica della Legge federale arrivata senza preavviso: «Il limite di età entro cui o si svolgono i 14 anni di servizio o si viene comunque prosciolti passa da 36 a 40 anni. Attenzione, non significa - come è stato comunicato - un ritorno all’obbligo di servizio fino a 40 anni per tutti. È solo un innalzamento del limite entro cui svolgere gli anni di servizio, che non compenserà assolutamente la perdita di effettivi. Se a questo aggiungiamo la situazione finanziaria critica, le difficoltà nel dialogo tra Confederazione e Cantoni, tra Cantone e Comuni, il 2026 si preannuncia con diverse incognite», ha aggiunto.
Le difficoltà sono state confermate anche dal comandante Christian Albeverio: «Trovare nuovi ufficiali è sempre più difficile». Sul fronte della formazione, ha aggiunto: «In ambito di istruzione è diventato difficile il dialogo con il Cantone: di fatto Bellinzona ha deciso di cancellare la Commissione cantonale dell’istruzione e, in generale, la nostra regione - ma anche le altre regioni di PCi - si è trovata a essere più distante dall’istruzione dei militi organizzata a livello cantonale. Viene a mancare quel legame diretto tra chi opera ed effettua interventi reali e chi deve definire le basi per la formazione dei militi per prepararsi a farlo. Fino a poco tempo fa questo legame diretto era riconosciuto come un elemento vincente dell’impostazione dell’istruzione cantonale».
Non mancano però elementi positivi - Quarantaquattro militi hanno deciso di restare «a titolo volontario», e la collaborazione con i partner di primo intervento resta solida. «Il nostro valore è riconosciuto e apprezzato», ha ribadito Albeverio.
Gli obiettivi per il 2026 puntano su prontezza operativa, istruzione rafforzata e cooperazione estesa, in vista anche della Conferenza OSCE prevista a Lugano. Nel frattempo, la PCi ha salutato l’ex comandante Aldo Facchini, sostituito da Albeverio, mentre Manuel Fretti è il nuovo Sostituto Comandante.




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