Maturità, il Ticino svetta tra i cantoni: il 58,5% dei giovani supera l’esame

Pubblicata l'edizione 2025 di Scuola ticinese in cifre: «Crescono gli investimenti, seppure rimangano notevolmente inferiori rispetto al resto della Svizzera»
BELLINZONA - Il sistema educativo cantonale è solido. Parole del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) secondo cui il Ticino ha rafforzato il primato svizzero nella quota di giovani che ottengono un attestato di maturità entro i 25 anni: il 58.5%. Mentre nella totalità degli altri cantoni svizzeri su 10 allievi solo da 3 a 5 ottengono un attestato di maturità liceale o professionale entro i 25 anni, in Ticino raggiungono questo traguardo quasi 6 allieve e allievi su 10. Questo è quanto emerge dall'edizione 2025 di Scuola ticinese in cifre appena pubblicata. «Monitorare l’evoluzione di determinati fattori nel tempo e comparare il Canton Ticino con altri Cantoni è una premessa irrinunciabile», ha sottolineato nella prefazione la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti.
Accanto alle conferme, emergono alcune novità - Sul fronte demografico, calano gli iscritti alla scuola dell’infanzia (da 8'192 nel 2003/2004 a 7'875 nel 2023/2024) e, in misura minore, alla scuola elementare. Aumenta invece la quota di allievi nelle scuole private, salita dal 5.7% al 7.4% in vent’anni, «una quota che continua a rimanere contenuta… ma che deve comunque interrogarci sulla centralità che vogliamo assicurare alla scuola pubblica».
I risultati finali restano elevati: il tasso di maturità liceale è stabile al 33.2%, tra i più alti in Svizzera, mentre quello delle maturità professionali si consolida al 23.3%. Anche gli studi terziari mostrano performance solide: il 20.8% dei giovani ticinesi ottiene un diploma universitario o politecnico, valore che conferma il secondo posto nazionale.
Cresce la spesa finanziaria - Sul piano finanziario, la spesa pubblica per l’educazione cresce in termini assoluti (1.4 miliardi), ma resta tra le più basse della Svizzera in rapporto alle finanze pubbliche e al PIL cantonale. Ciònonostante, Carobbio Guscetti indica la necessità di «investire maggiormente nella scuola dell’obbligo», soprattutto per migliorare la transizione verso il grado secondario II.
Proprio la transizione post-obbligatoria rimane un punto sensibile. Il Cantone sta «lavorando al rafforzamento dell’orientamento scolastico e professionale», mentre aumentano le consulenze orientative (oltre 6'600 nel 2023/2024). Ma per raggiungere tutti gli allievi, avverte Carobbio Guscetti, «occorrono maggiori risorse».
Un modello efficace - Sul fronte delle scuole medie superiori si registra un lieve aumento delle promozioni, soprattutto alla Scuola cantonale di commercio.
La direttrice del DECS conclude sottolineando che «il sistema educativo ticinese… continua a ottenere risultati complessivamente superiori alla media nazionale con una spesa inferiore alla media», un motivo per «dare fiducia a chi sta facendo bene il proprio lavoro e per investire maggiormente» in un modello che continua a dimostrare la propria efficacia.




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