In Pronto Soccorso per un nonnulla: «800 casi in meno»
Calano i casi bagatella. Roberta Petrino: «20 al giorno. Una tassa non è necessaria, anzi. Rischia di allontanare chi ha realmente bisogno».
LUGANO - Non sono i “casi bagatella” a intasare i pronto soccorso, sottolineano i nuovi dati di fatturazione diffusi da Helsana negli scorsi giorni.
Viene così a cadere una delle convinzioni più radicate nel dibattito pubblico: dal 2014 a oggi la quota di interventi classificati come lievi non ha mai superato il 10% e, nell’ultimo decennio, è addirittura scesa dall’8,2% al 5,2%.
A smentire la narrativa dell’abuso del pronto soccorso è anche l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Nonostante le cifre, in Ticino, siano ancora distanti dal virtuoso traguardo citato da Helsana.
«Nel 2024, in tutto l’EOC, i casi SETS 4 – vere bagatelle – sono stati 7'400. Ossia l’8.8% di tutti i pazienti», spiega Roberta Petrino, primaria del pronto soccorso dell’Ospedale Civico. «Ciò significa circa 20 pazienti al giorno suddivisi sui quattro Pronto Soccorso. A Lugano, ad esempio, sono 6 al giorno di media. A Bellinzona 5, a Mendrisio 7, a Locarno 2. Anche se credo che a Locarno siano un po’ più conservativi nel dare i codici di triage», prosegue.
Confermata, dunque, la riduzione di coloro che chiedono aiuto per un mal di gola, uno sfogo sulla pelle o qualche graffio: «Sono circa 800 casi in meno rispetto al 2023», sottolinea Petrino. «Considerando gli accessi totali dei Pronto Soccorso, nel 2023 sono stati 85’100, mentre nel 2024 84’179. Quindi significa che la riduzione si è vista solo per i casi bagatella».
Per Petrino, insomma, si tratta di un «non-problema». Merito anche dell’apertura dell’ambulatorio medicina di famiglia e del Pronto Soccorso Sant’Anna. «Talvolta alcuni pazienti che hanno piccole cose, quando vedono che ci sono tempi d’attesa lunghi, se ne vanno autonomamente: verosimilmente si rivolgono ad altre strutture». Questo non vuol dire che si desideri allontanare i pazienti: «Abbiamo il percorso a bassa intensità, dove valutare più rapidamente i casi non gravi, per evitare che le persone se ne vadano. Perché comunque ogni persona che chiede aiuto ha diritto di essere vista, ma ogni tanto accade».
E nemmeno la necessità di risparmio su cui si sta chinando il settore sanitario sembra in qualche modo avere contribuito a far venire meno la voglia di farsi visitare: «Lo dimostra il fatto che continuano ad aprire ambulatori e centri medici e lavorano tutti». «Il risparmio – chiosa Petrino – si dovrebbe fare aumentando l’appropriatezza e quindi riducendo esami o cure poco utili».
La primaria conferma infine il proprio punto di vista sulla tassa per i casi bagatella: «Non la ritengo necessaria in quanto, questa sì, potrebbe trattenere pazienti dal rivolgersi al Pronto Soccorso anche quando ne hanno realmente bisogno. Penso ai casi di dolore toracico, cefalea, eccetera».
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