Ecco come gli immigrati di Chiasso si rendono utili alla comunità. Il video dal Monte Generoso.
MONTE GENEROSO - Che ci fanno un chirurgo, un avvocato e un prete sul Monte Generoso col rastrello in mano? C'è un comune denominatore che li lega. Sono tutti richiedenti l'asilo in attesa di scoprire quale sarà il loro futuro. Rappresentano l'altra faccia della medaglia del discusso centro per richiedenti l'asilo di Chiasso. E nel video realizzato da tio.ch sul posto dimostrano tutto il loro entusiasmo nello svolgere un'attività di utilità pubblica.
Sempre più lavori di pubblica utilità – Ad accompagnarci è Samuel Wyss, portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). «In attesa che si svolga la procedura d'asilo – sottolinea –, cerchiamo di favorire lavori di pubblica utilità di vario genere. Si va dalla pulizia dei sentieri fino a quella dei cimiteri. Decisamente negli ultimi mesi abbiamo intensificato l'attività».
«Il problemi ci sono, ma riguardano una minoranza» – Un aspetto di non poco conto dal momento che più volte come motivazione di fronte a furti o ad atteggiamenti di disturbo è emersa una certa noia da parte di chi è in attesa di una risposta in merito alla propria domanda d'asilo. «Non vogliamo dire che non ci siano mai stati problemi – ribadisce Wyss –. È innegabile. A causarli finora è stata comunque una netta minoranza».
Una mano alla collettività – Precisato ciò, Wyss aggiunge: «Chi sta nei centri vive di base una certa routine. Partecipa alla manutenzione e alla pulizia degli alloggi. E poi ci sono appunto gli incarichi esterni. Li cerchiamo noi. Chiediamo a enti, Comuni o Cantone se c'è qualche possibilità di dare una mano alla collettività».
«Non forziamo nessuno» – Nel concreto significa che ogni giorno circa 40-50 persone escono dai centri e vanno sul territorio per lavorare. «Questa opportunità non è un obbligo. Non forziamo nessuno. È qualcosa di spontaneo. La maggior parte dei richiedenti l'asilo vuole fare qualcosa. Non intende restare tutti i giorni nei centri. È positivo per loro. Così possono avere dei contatti con l'esterno. Fare qualcosa di utile per la popolazione. Dimostrano che i centri d'asilo non creano solo dei problemi. Anzi».
«Chi dice no» – Qualcuno tuttavia rifiuta questi lavori di pubblica utilità. Le motivazioni, come spiega Wyss, sono rilevanti. «Ci sono persone che magari sono traumatizzate da episodi vissuti nel passato. E così può essere che si sentano a disagio nello svolgere attività con altra gente».
La situazione degli alloggi nel Mendrisiotto
Da gennaio 2024, in seguito al mancato rinnovo contrattuale da parte del Comune dello spazio in via Motta 7/11, i richiedenti l'asilo a Chiasso sono passati da 654 a 354. Ben 300 richiedenti l'asilo sono stati spostati in altre strutture, oltre Gottardo. Nelle infrastrutture temporanee di via Motta 1b (134) e di Pasture (220), si contano attualmente un totale di 354 posti. Per maggio si attende il completamento della costruzione del futuro Centro federale per l'asilo di Balerna-Novazzano che dovrebbe garantire 350 posti. Che ne sarà in seguito dei due edifici temporanei di Via Motta 1b e di Pasture? Il loro utilizzo è ancora da definire.