«Per noi è una grande occasione, per gli svizzeri un affare».
VARESE / COMO - La nuova tax free sta già avendo effetto. Nelle zone di confine, da Varese a Como, passando anche per aree più lontane, come quelle a ridosso di Malpensa, si cominciano a vedere i vantaggi per i commercianti italiani derivanti dalla riduzione del limite di spesa per usufruire del Tax Free Shopping, passata da 154,90 a soli 70 euro. E se per il Ticino è sicuramente un frutto amaro che incentiverà ancora di più, e in più settori, la spesa oltreconfine, in Italia non può non essere vista come «una grande occasione».
Si tratta di una vera boccata d'ossigeno che sta già dando segnali positivi al settore - spiega il presidente provinciale Uniascom Varese Rudy Collini - E stiamo già notando un incremento di acquirenti svizzeri nelle nostre città».
Questa novità, entrata in vigore dal primo febbraio, avrà «effetti positivi anche per l’area più a sud. Penso a centri come Busto Arsizio, prima fermata del Malpensa Express. Si lavorerà per attirare, ad esempio, i viaggiatori in arrivo all’aeroporto. Entro l’estate potremo già fare una proiezione dell’incremento nel giro d’affari legato a questa novità e sapremo anche in che percentuale gli svizzeri avranno deciso di usufruirne».
Un monitoraggio reso possibile grazie «a uno strumento di cui disponiamo per controllare i flussi delle persone attraverso le celle telefoniche. Un mezzo molto utile che ci consentirà anche in tale occasione di capire come si spostano le persone e di creare magari strategie di marketing ad hoc. Quella a nostra disposizione è una grande occasione e non dobbiamo mancarla», conclude Rudy Collini.
Spostandosi in riva al lago di Como, una città amata e molto frequentata dagli svizzeri, soddisfatto Claudio Casartelli della Confesercenti di Como che ha molti associati che operano nei mercati. «Sicuramente questo abbassamento della quota può essere e sarà molto vantaggiosa. Penso, ad esempio, ai mercati di Como, da sempre molto gettonati dagli svizzeri, dove ora chi viene potrebbe essere invogliato a spendere tali nuove cifre che sono certamente più basse dei 150 euro del passato». Per il recupero dell’IVA l’importo minimo da spendere per un’unica fattura era infatti di 154,96 euro (per beni di uso personale da portare a casa in valigia), ora tale possibilità di richiedere il rimborso scatterà a partire da acquisti del valore di 70 euro.
Chi invece fa un ragionamento differente è Marco Cassina, presidente di Federmoda di Confcommercio Como. «Certamente la riduzione potrà avere conseguenze benefiche per i commercianti, anche se, essendo entrata in vigore veramente da poco, bisognerà attendere ancora del tempo. Ciò che però a me pare essere molto più interessante è un altro aspetto: ovvero il franco forte. E siccome non si tratta di una fiammata ma di una situazione che sembra essere destinata a durare, ecco che la moneta così impattante, insieme alla tax free ridotta, potranno concretamente avere effetti positivi per noi».
Un ultimo riferimento riguarda poi il fatto che molto spesso sono tanti, anche svizzeri, che «mi dicono come spesso preferiscano non recuperare l’iva per non perdere tempo in dogana. Solo il tempo potrà dirci quali ricadute potrà avere», conclude Cassina.