In un sondaggio promosso da Comparis sono emerse le ansie e le paure della popolazione. In Ticino per risparmiare si guarda oltre confine.
BELLINZONA - Affitti sempre più cari, premi malattia in aumento e i tassi ipotecari alle stelle: queste le principali preoccupazioni degli svizzeri che, secondo un sondaggio promosso da Comparis condotto nell'autunno 2023, guarderebbero verso il prossimo anno con una buona dose di preoccupazione. Il 28% degli intervistati si aspetta un peggioramento della propria situazione finanziaria nell’anno in corso rispetto al 2022. «L’onere di queste due voci di spesa continuerà ad aumentare», ha spiegato Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze. «A soffrire maggiormente saranno in particolare le donne e le economie domestiche con redditi medio-bassi, che già oggi devono limitare le spese in misura superiore alla media e fare attenzione a ogni centesimo».
Particolarmente colpite le donne e i redditi medio-bassi
Rispetto agli uomini (23%) e alle economie domestiche con un reddito mensile elevato superiore a 8’000 franchi (16%), ad attendersi un peggioramento della propria situazione finanziaria rispetto al 2022 sono soprattutto le donne (31%), le economie domestiche con un reddito lordo basso fino a 4’000 franchi (38%) e le economie domestiche con un reddito medio compreso tra i 4’000 gli 8’000 franchi.
Queste categorie si ritrovano in situazioni finanziarie difficili con maggiore frequenza rispetto alla media. Il 23% delle donne afferma di dover fare attenzione a ogni centesimo e di dover limitare molto le spese per poter pagare tutte le bollette. Tra gli uomini questa percentuale è solo del 16%. Per quanto riguarda i redditi bassi, il 42% deve contenere molto le uscite, mentre per i redditi medi la percentuale è del 21%. Tra i redditi più alti, la percentuale invece scende al 3%.
Il 12% delle persone che vivono in economie domestiche con un reddito lordo mensile fino ai 4’000 franchi ha dichiarato di non riuscire a sbarcare il lunario. Per le altre due fasce di reddito la percentuale è rispettivamente del 2 e dello 0%.
Maggiori difficoltà nella Svizzera italiana e tra la popolazione rurale
Analizzando i dati per regione linguistica emerge che il 39% delle persone intervistate nella Svizzera italiana ha dichiarato di dover spesso stringere la cinghia per arrivare a fine mese. Nella Svizzera francese e in quella tedesca la percentuale è del 19%.
Anche per il 25% della popolazione rurale ogni centesimo conta. In città e negli agglomerati urbani, la percentuale è nettamente inferiore − rispettivamente del 18 e del 17%. «Questo è in parte in contrasto con il dibattito mediatico sul rincaro dei prezzi delle abitazioni nei centri città», ha spiegato l’esperto Comparis in finanze Michael Kuhn.
Per risparmiare: nessun acquisto spontaneo e beni più economici
Per risparmiare, gli intervistati rinuncerebbero soprattutto a spese inutili e acquisti spontanei (71%). Di conseguenza sarebbero disposti ad adottare un comportamento di acquisto più consapevole dal punto di vista finanziario: il 52% confronterebbe attentamente i prezzi dei vari offerenti e opterebbe per l’offerta più conveniente, mentre il 50% farebbe acquisti presso i discount. «Ciò conferma le cifre relative al risparmio, costantemente elevate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022: le persone mettono da parte i loro soldi a causa dell’incertezza della situazione mondiale e dell’inflazione», ha continuato Kuhn.
Nella Svizzera italiana, un numero significativamente maggiore di intervistati (60%) dichiara di fare acquisti all’estero in caso di difficoltà finanziarie (in tutta la Svizzera il 25%, nella Svizzera francese il 28% e nella Svizzera tedesca il 22%).
Rinunciare a gadget e vestiti è il modo più semplice per risparmiare
In caso di necessità, dal sondaggio è emerso che le persone intervistate rinuncerebbero per prima cosa a nuove tecnologie/prodotti di elettronica/gadget (60%). Per le donne è molto più facile (67%) che per gli uomini (53%). In caso di difficoltà finanziarie, gli intervistati sono pronti a rinunciare anche a nuovi vestiti e accessori (60%), cultura/teatro/cinema/concerti/eventi sportivi (56%) e uscite e ristoranti (56%).
«Quando i soldi scarseggiano, la maggioranza della popolazione preferisce posticipare l’acquisto di un nuovo smartphone e indossare vecchi vestiti piuttosto che rinunciare alle vacanze o all’auto», ha concluso Kuhn.