Una mamma racconta: «Per me che sono a casa è facile, ma se lavorassi a tempo pieno sarebbe impossibile»
LUGANO - Crescere i propri figli vegan. Una scelta che fa spesso storcere il naso, che può far nascere diatribe in famiglia e che attira pareri di ogni calibro. In Svizzera si stima che il 0,6-1% della popolazione sia vegano, con una tendenza all'aumento. Non esiste un vero e proprio dato anche per i bambini, ma le cifre dovrebbero essere leggermente inferiori a quelle inerenti agli adulti.
Sia per i piccoli, sia per i grandi, è ormai facile trovare nei supermercati delle valide alternative, ma fuori casa la situazione non è sempre facile e dei paletti imposti spingono a dover fare delle scelte con cui non si è sempre d'accordo. Dalle feste alle cene in famiglia, alla mensa scolastica, una mamma racconta la sua quotidianità.
Vita quotidiana e piccole eccezioni
Le bambine di Alice hanno quattro e sette anni. Una va all'asilo e l'altra alle elementari. Da sempre le due piccole seguono la stessa scelta alimentare della madre, ossia mangiano vegano. E, racconta Alice, non è stato propriamente necessario finora spiegare loro il perché. «Quando hanno cominciato a fare la spesa e a cucinare con me, erano già abituate agli ingredienti che siamo solite utilizzare in casa. Una zia ha regalato loro dei libri illustrati che parlano dei motivi per cui è importante scegliere questo tipo di dieta, ma li abbiamo solo sfogliati, perché si parla anche di allevamenti intensivi e nemmeno per me è un argomento semplice».
La scelta vegana non è però totale. «Il compromesso è che se vogliono assaggiare ad esempio dei formaggi fuori casa possono farlo, ma la carne assolutamente no. E per chi mi critica, l'Oms ha inserito gli affettati ad esempio negli alimenti considerati cancerogeni, esattamente come le sigarette e non credo che nessuno voglia dare una sigaretta a un bambino». Alle feste e agli eventi di famiglia però il problema spesso non si pone nemmeno. Alcune volte capita l'eccezione ai compleanni, come le caramelle, «però va bene. Sono bambine».
Una mensa non facile
«I problemi li ho a scuola. La mensa all'asilo è obbligatoria ed è vietato preparare il menù vegano per i bambini, al massimo è vegetariano. In accordo con la cucina e la direzione dell'istituto scolastico, i genitori possono portare da casa ciò che manca nel piatto». Perciò la cuoca le manda il menù di settimana in settimana. «Per me che sono a casa da anni a causa di un infortunio è fattibile. Se avessi un lavoro a tempo pieno no. Conosco persone che hanno piegato la testa e che hanno detto ok, all'asilo vegetariano».
Interpellata, la Divisione della scuola conferma che in età pediatrica è raccomandato dalla Società Svizzera di Nutrizione non seguire una dieta a base vegetale. Come spiegato anche dal Dr. Luca Garzoni, caposervizio di pediatria e gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica: «Soprattutto nei lattanti e nei primi anni di vita non è consigliato seguire una dieta vegetale, bensì una dieta onnivora. Una dieta vegetariana invece risulta essere meno problematica». Il Dr. Garzoni consiglia quindi di rivolgersi al proprio pediatra o a un dietista: «In questo modo si limiterà al minimo i rischi per il bambino legati a possibili carenze in apporti calorici o in vitamine e oligoelementi legati a una dieta vegana».
Tra pareri e ricerche
Come svariate altre tematiche, i pareri medici possono essere molto diversi. Ad esempio, spiega Alice, «la pediatra che segue le mie bambine mi appoggia totalmente in questa scelta»· A livello internazionale l'Accademia di nutrizione e dietetica sostiene che le diete vegetariane e vegane siano appropriate per tutte le fasi del ciclo di vita. «Vegetariani e vegani hanno un rischio ridotto di sviluppare determinate condizioni di salute, tra cui cardiopatia ischemica, diabete di tipo 2, ipertensione, alcuni tipi di cancro e obesità». L'Accademia sottolinea che è necessario integrare la vitamina B-12. Su PubMed è possibile trovare anche delle linee guida che si rivolgono direttamente agli operatori sanitari. Anche qui viene sottolineato che dal momento in cui la dieta è bilanciata, non c'è nessun rischio per la salute del bambino.