Critiche e disappunto del Comitato che si oppone alla realizzazione della terza corsia dinamica tra Lugano e Mendrisio
MENDRISIO - «Con questo progetto si favoriranno i pendolari che scelgono di usare l’auto privata, spesso una persona per auto, tra i quali numerosi frontalieri». Dure parole di condanna del Comitato promotore della petizione "No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio. Salviamo Mendrisiotto e Basso Ceresio", di fronte al via libera del Cantone al progetto PoLuMe di ampliamento dell'autostrada proposta dall'USTRA. Un progetto che il Cantone ha deciso di finanziare con un contributo di circa 84 milioni di franchi.
«Fare un investimento miliardario per aprire nuove strade (oltretutto solo per quattro ore al giorno) non farà infatti che incentivare ulteriormente l'uso del veicolo a motore privato, a scapito della salute e della qualità di vita dei residenti e dell'attrattività di un'intera regione» obiettano gli oppositori che giudicano "vergognoso" il comportamento del Consiglio di Stato che nella sua presa di posizione pubblica durante la presentazione del progetto PoLuMe, non abbia fatto riferimento alla forte opposizione al progetto che si è alzata da più parti nel Mendrisiotto e nel Basso Ceresio.
Per gli oppositori «se le autorità cantonali e federali dovessero reputare assolutamente indispensabile il potenziamento dell'autostrada tra Lugano e Mendrisio, in compensazione ai grandi disagi che deriverebbero dall’aumento della capacità stradale e dai cantieri decennali devono essere previste delle misure che vadano realmente a beneficio di tutta la regione, con la messa in galleria da Bissone a Mendrisio e/o la copertura dell'A2 nei centri abitati, in modo da tutelare realmente l'ambiente e la salute della popolazione".
Per il Comitato il potenziamento autostradale non porterebbe altro che conseguenze nefaste per la regione: maggior inquinamento, svalutazione delle abitazioni, calo dell'attrattività per il turismo e per la residenza; e accusa che le misure mitigative del progetto riguardano solo un comune e mezzo, ovvero Bissone in parte, e Maroggia. «La riqualifica di Bissone - fanno notare - è importante, ma vale la pena sottolineare che questo comune, solo 10 anni fa, ha beneficiato di una spesa pubblica milionaria (52 milioni di franchi) per la posa di imponenti ripari fonici; quando, già allora, sarebbe stato possibile coprire la tratta, o perlomeno entrare nel merito. Una spesa milionaria recente dunque, che sarebbe resa inutile dallo spostamento in galleria di quella tratta; mentre sembra che non sia invece possibile trovare i finanziamenti per compensare gli altri comuni (ugualmente attraversati dall'autostrada). Viene quindi da chiedersi da dove derivi questo trattamento iniquo, con da una parte un comune che ha recentemente beneficiato di interventi milionari per la mitigazione degli effetti negativi dell'autostrada (peraltro condivisi e necessari), mentre per gli altri comuni del Basso Ceresio (Maroggia, Melano e Capolago in primis), che sono confrontati con un'identica situazione di degrado ambientale e paesaggistico e si ritrovano con un tratto di autostrada vetusto, che necessita di interventi di manutenzione importanti, non viene considerata necessaria o finanziariamente fattibile una riqualifica con la messa in galleria del tracciato».