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CANTONE«In un dibattito bisogna saper ascoltare»

20.03.17 - 07:43
Si raccontano gli allievi ticinesi che dal 24 al 25 marzo saranno a Berna per le finali del progetto “La gioventù dibatte”
La gioventù dibatte
«In un dibattito bisogna saper ascoltare»
Si raccontano gli allievi ticinesi che dal 24 al 25 marzo saranno a Berna per le finali del progetto “La gioventù dibatte”

BELLINZONA - Hanno voglia di mettersi in gioco, di sviluppare il loro senso critico e la capacità di esprimersi in pubblico. Stiamo parlando dei quattordici ticinesi delle scuole medie e di altrettanti liceali che, dopo le recenti qualificazioni cantonali, dal 24 al 25 marzo saranno a Berna per la finale nazionale del progetto “La gioventù dibatte”. Una due giorni in cui si confronteranno con coetanei provenienti da tutta la Svizzera su temi sociali, politici, economici ed ecologici.

Il confronto con rispetto - I giovani hanno dunque il desiderio di saper esprimere e difendere le loro opinioni (si consideri che soltanto nel 2016 il corso “La gioventù dibatte” ha visto oltre 10’000 partecipanti). «Penso che la retorica sia una delle discipline più importanti da apprendere. Purtroppo oggi non le si dà più l’importanza che merita» ci dice infatti la tredicenne Arianna. Così Emma (18 anni), che prova «ammirazione e curiosità per l’ars oratoria nel pieno rispetto della controparte». Sì, rispetto, perché per molti di loro si tratta in particolare di questo: «È un’opportunità per sviluppare il senso critico, civile e soprattutto per mettere in pratica uno dei valori più importanti, il rispetto nei confronti degli avversari» ci spiega la diciannovenne Camilla.

La ricerca della maturità civica - Per alcuni dei partecipanti ticinesi, il dibattito rappresenta anche l’occasione per crescere in ambito civico. La liceale Anna, per esempio, afferma che si tratta di un confronto con coetanei che permette di comprendere «se ho raggiunto una maturità civica sufficiente per potermi seriamente impegnare a favore del mio paese». E la crescita avviene su più fronti: «Trovo interessante ascoltare le opinioni altrui per conoscere punti di vista differenti - ci dice Marco (13) - che contribuiscono ad arricchire il mio bagaglio culturale».

Contro la propria opinione - I dibattiti avvengono a coppie su temi annunciati in precedenza. Ma i partecipanti scoprono soltanto poco prima se dovranno schierarsi a favore o contro l’argomento di discussione. Ed è proprio questa una delle principali difficoltà sentite dai giovani. Ce lo dice ancora Camilla: «Senza ombra di dubbio è difficile sostenere una tesi contraria alla tua opinione personale». Alyssa (14 anni) aggiunge: «Se pensi una cosa, devi riuscire a toglierti quel pensiero dalla testa». Ma bisogna anche ricordarsi che non si tratta di un monologo, perché - come afferma Liliana (18) - «spesso siamo troppo concentrati su ciò che vogliamo esprimere e ci dimentichiamo di ascoltare il ragionamento proposto dagli avversari».

Questione di approfondimento - E per quanto riguarda la preparazione del dibattito? Per tutti i partecipanti è fondamentale l’approfondimento. Un lavoro che permette anche di conoscere meglio la realtà in cui viviamo, forgiando quindi la propria opinione. «È un’esperienza che ti insegna ad approfondire un tema prima di esprimersi al riguardo. Può infatti capitare di essere inizialmente di un’opinione e poi, dopo essersi documentati, cambiarla oppure non esserne così sicuri» racconta Dalia (14). E il tutto va poi presentato, conclude il diciottenne Stefano, anche con «un po’ di teatralità e una buona dose di improvvisazione».

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