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Per un pelo l'ha spuntata la legge sui trasporti pubblici
BELLINZONA - Si respira aria di grande delusione tra i membri del Comitato «Contro la tassa sui posteggi a carico dei ticinesi».
Con 1.445 voti di scarto, i contrari alla tassa di collegamento sono usciti sconfitti dal responso delle urne che ha premiato il Consigliere di Stato Claudio Zali che può così incassare una vittoria che legittima la sua politica di lotta al traffico.
Delusione, come detto, tra i contrari alla tassa, che erano riusciti ad andare al referendum con oltre 20.000 firme ed avevano avuto l'appoggio di un importante quotidiano ticinese.
«Il popolo, anche se con una differenza risicatissima, ha scelto così», ha commentato con amarezza Germano Mattei, gran consigliere e coordinatore di Montagna Viva. «I centri urbani hanno determinato questo risultato, che va a svantaggiare, ancora una volta, la periferia. Infatti questa non è altro che un'ulteriore tassa che si va ad aggiungere ai tagli dovuti alla manovra di rientro del Cantone», continua Mattei, che esprime soprattutto preoccupazione per il Ticino periferico e delle valli.
Mattei, oltre ad esprimere scetticismo sulle possibilità reali di riscuotere questa tassa dovuta anche ai ricorsi legali che potranno esserci, ritiene che questa tassa di collegamento farà da apripista ad altri balzelli. «Potrebbe capitare che possano mettere una tassa per entrare in un pronto soccorso», ha dichiarato Mattei che annuncia la presentazione di una mozione per chiedere quale futuro si vuole dare ai mezzi pubblici.
Il comitato contro la tassa sui posteggi a carico dei ticinesi teme che saranno molto di più dei 29.000 stimati dal Dipartimento del Territorio i posteggi che saranno sottoposti alla tassa di «connessione spaziale e funzionale» che rischia sottoporre alla tassa molti più posteggi dei 29'000 stimati. «Sarà inoltre necessario verificare e analizzare scientificamente - conclude la nota - la riduzione del traffico nei primi tre anni di prova: sulla base dei risultati che emergeranno, la misura andrà ridiscussa e se necessario revocata».
