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CANTONE"Scelta dolorosa, ma obbligata"

06.10.15 - 18:59
Così Enrico Antonini, direttore generale di Crai Suisse sulla decisione di tagli e chiusure di alcuni negozi in Ticino per far fronte alla crisi
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"Scelta dolorosa, ma obbligata"
Così Enrico Antonini, direttore generale di Crai Suisse sulla decisione di tagli e chiusure di alcuni negozi in Ticino per far fronte alla crisi

RIAZZINO - "Il periodo non è facile e siamo stati costretti ad adottare delle scelte dolorose". Il direttore generale Federico Antonini, raggiunto telefonicamente martedì pomeriggio, conferma "i licenziamenti e le chiusure dei negozi toccati dalle misure" di cui hanno riferito i media, precisando che l'operazione in atto fa parte di "una ristrutturazione aziendale".

La cooperativa ha licenziato sette collaboratori nella centrale di distribuzione e ha comunicato ad altri dodici dipendenti la rescissione del contratto di lavoro.

Secondo la direzione, è stata una scelta obbligata per Crai Suisse, che si è ritrovata confrontata a dovere fare i conti con fattori esterni, uno su tutti il rapporto di cambio franco-euro, che hanno reso più difficile il cammino della società cooperativa di dettaglianti. "Siamo giovani, abbiamo iniziato la nostra avventura il 1° gennaio del 2013. Purtroppo - ammette Antonini - non tutto è andato come dovuto".

Oltre al franco forte, a pesare sulle "dolorose scelte", sono state le aperture di negozi la cui redditività si è rivelata al di sotto delle aspettative. "Novazzano è già chiuso, Cassarate sta per chiudere, mentre il futuro di Sementina è ancora in valutazione", dichiara Antonini, precisando che, a Cugnasco, Crai non ha un negozio, bensì soltanto uno spaccio aziendale.

Sullo sciopero il direttore generale parla di un'operazione "a sorpresa da parte dei sindacati", con tanto di ostruzione all'ingresso. Dopo la smobilitazione Antonini racconta che i dipendenti si sono presentati in ufficio chiedendo il reintegro, senza possibilità di dialogo. "Non hanno dimostrato alcuna elasticità colloquiale. Hanno preteso il reintegro e alla mia risposta negativa se ne sono andati".

Il direttore generale è chiaro. Non c'è altra possibilità di scelta. "L'attuazione di questo business plan vuole innanzitutto porre le basi per garantire il mantenimento dei posti di lavoro" spiega Antonini. "La maggior parte dei dipendenti non sciopera, perché capisce la situazione", aggiunge il direttore generale di Crai che, in conclusione, ha voluto fare una precisazione: "Noi non siamo in fase di chiusura, ma di ristrutturazione".

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