BELLINZONA - Si respira aria mesta al quartier generale del PLRT. Portavoce dell'amarezza è il presidente Walter Gianora, che non si nasconde dietro a un dito e alla Radio Rsi ammette la sconfitta e chiede un esame di coscienza da parte di tutti i liberali-radicali: "Hanno fatto tutto per il bene del PLR?". Una domanda alla quale ogni candidato del PLR è chiamato a rispondere.
Alla luce di questa sconfitta per Walter Gianora è il momento delle decisioni. Per ora alle dimissioni dalla sua carica quale presidente del Partito non ci pensa, ma invita a voltare pagina e a guardare avanti.
Laura Sadis ha invece analizzato più a livello globale la sconfitta del PLRT: "Il Ticino non fa l'eccezione in Svizzera e in Europa. A Lucerna, Zurigo, Ginevra, ma anche in Francia con l'avanzata della signora Le Pen, si stanno notando dei cambiamenti" ha detto alla radio Rsi". Sadis, che ha ormai confermato, mancano solo i dati ufficiali, il suo seggio in Governo, ricorda che in democrazia bisogna rispettare il volere degli elettori: "Un cantone ha bisogno di cinque persone che riescono ad affrontare con responsabilità i dossier".
Un'ultima nota di amarezza è il voto in calo, fermo al 58,8%. "E' preoccupante - ha detto Sadis - quello che stupisce è che, tra l'altro, eravamo in una costellazione che avrebbe permesso di scegliere in Governo tre persone su cinque e una notevole percentuale di posti liberi in Gran Consiglio. Sarebbe stato bello vedere se non una conferma, un aumento dei votanti".
Vitta è in vantaggio su Morisoli. "Siamo sulla soglia delle 30mila preferenze - ha detto Christian Vitta alla radio Rsi - e l'obiettivo personale era quello di raggiungere il secondo posto. Non è raggiunto l'obiettivo del PLR di mantenere i due seggi. I timori di perdere il secondo seggio vi erano. La performance va oltre ogni previsione. Il 25% era prevedibile, una Lega vicino al 30 per cento sorprende tutti".
Per Vitta il PLR, dopo l'analisi dei dati, deve ricominciare a lavorare per i prossimi appuntamenti elettorali: "Una volta a disposizione tutti i dati dovremo compiere un'analisi attenta per poi concentrarci alle federali e alle comunali. L'avanzata della Lega va al di là delle nostre difficoltà interne. Il calo dei votanti ha dimostrato l'incapacità dei partiti storici di mobilitare gli elettori".