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TICINOAlta tensione in pretura: minuto per minuto la sofferenza di chi è protagonista di un divorzio, durante un’udienza

15.03.10 - 08:23
Alta tensione in pretura: minuto per minuto la sofferenza di chi è protagonista di un divorzio, durante un’udienza

BELLINZONA – Le strette di mano e i saluti di rito. Poi ci si siede in aula. Sempre la stessa aula. Da una parte il pretore con la sua segretaria. Dall’altra, su tavoli separati, gli ormai ex coniugi con i rispettivi avvocati. Nel caso specifico l’ex moglie di Daniel, il 48 enne ticinese già intervistato lo scorso dicembre da Ticinonline, è assente. Siamo a un’udienza preliminare presso la pretura di Bellinzona. L’ennesima negli ultimi 13 anni. Daniel, ridotto sul lastrico dal divorzio, lotta per non versare più gli alimenti alla moglie che nel frattempo, a suo dire, avrebbe convissuto con un’altra persona e avrebbe pure avuto l’occasione di lavorare. I due hanno un figlio di 16 anni, che vive con la madre.

Le ambiguità - L’udienza è aperta. La parola passa all’avvocato di Daniel. Il tema del giorno sono gli alimenti. Ma da come traballa la gamba di Daniel sotto il tavolo si capisce come sia difficile restare concentrati su una sola questione quando alle spalle si hanno 13 anni di frustrazioni e incomprensioni. L’ambiente è formale. Quasi troppo. I due avvocati indossano un completo nero. Il pretore punta sul grigio e su una cravatta rossa. Solo la segretaria è più casual. Daniel fa fatica a stare zitto. In particolare a irritarlo è un dettaglio non indifferente: essendo parte in causa Daniel avrebbe tutti i diritti di accedere a documenti  attualmente in possesso della commissione tutoria regionale che concernono lui e l’ex moglie. Documenti che proverebbero, tra l’altro, il fatto che l’ex moglie avrebbe convissuto a lungo, dopo il divorzio, con un’altra persona. Eppure la commissione tutoria finora gli ha sempre risposto picche. Lo stesso pretore si dichiara sorpreso. Idem gli avvocati. Questo causa parecchia incertezza a Daniel. Il suo, da 13 anni, è un percorso a ostacoli. E i cavilli burocratici emersi in questo periodo sono innumerevoli.

Il tempo che scorre - Quella di Daniel non è una vicenda isolata. Lui sostiene che la sua ex moglie l’abbia sposato solo per secondi fini. E che in un secondo tempo abbia fatto di tutto per ottenere da lui tutto il denaro possibile. Sfruttando anche le lacune legislative. Daniel oggi è in assistenza ed è sommerso di debiti. In aula, però, non c’è tempo per parlare a 360 gradi. La tabella di marcia degli avvocati è già predefinita. Alla fine dell’udienza bisogna avere raccolto determinate informazioni. Punto. Lamentele soggettive e piagnistei, fondati o  meno, devono restare fuori dalla porta. Lo prevede il protocollo. Intanto le lancette sull’orologio corrono. Daniel si sente come il vaso pieno d’acqua dipinto da Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso. Con il ventre largo e con la bocca stretta. Vorrebbe dire tante cose. Parlare di suo figlio, delle ingiustizie amministrative… Ma il suo è un grido strozzato, che gli resta in gola. Si fissa la data della prossima udienza. Ci si rivede tra due mesi esatti. Un’eternità. Il tempo è scaduto. Le strette di mano e i saluti di rito. Poi si esce dalla porta. Sempre la stessa porta. Come è dura la vita di chi divorzia.


 

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