Il consigliere nazionale in un'interpellanza: «Lo Stato dia il buon esempio»
BERNA - I frontalieri presenti in Svizzera continuano ad aumentare. In Ticino, nel primo trimestre dell’anno in corso, il loro numero si attestava a 78'230 unità, con una crescita del 4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. A livello nazionale, per contro, erano presenti 386'331 frontalieri, con una crescita del 6.1% rispetto al primo trimestre del 2022.
Numeri, questi, che il consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha snocciolato in un'interpellanza al Consiglio federale. «Gli eccessi del frontalierato generano le distorsioni sul mercato del lavoro denunciate a più riprese, anche tramite atti parlamentari: dumping salariale, soppiantamento dei lavoratori residenti, eccetera», ha spiegato il leghista. «Lo Stato è, ovviamente, il primo a dover dare il buon esempio evitando l’assunzione di permessi G», ha aggiunto.
Quindi le domande:
-Quanti frontalieri lavorano (al momento della risposta) per l’Amministrazione federale?
-Si chiede di fornire i dati dei frontalieri assunti dalla Confederazione suddivisi per Dipartimento e per Cantone di lavoro.