Jacques Ducry, candidato al Consiglio degli Stati per Costituzione Radicale
La Scienza ci informa che oggi, ora più ora meno, inizia una delle quattro stagioni che condizionano in vari modi l’esistenza di ognuno di noi…l’autunno, intenso ispiratore, pure con i suoi colori, di pensieri, di sensazioni, pure di ricordi, a volte lontani e, ammettiamolo, di nostalgie.
Non penso solo a quel magnifico brano musicale, ”les feuilles mortes”, che mi accompagna pure durante le mie, seppure brevi, passeggiate sui quais cittadini di Lugano, Locarno e Ascona o attorno ai castelli di Bellinzona, ma pure a ciò che fu il dibattito, il confronto politico delle idee quando la passione e il coraggio di dire e di fare prevalevano sul cinismo, sul calcolo, sul carrierismo, sul silenzio strumentale.
Sul gonfalone del Plr di Malvaglia si legge “Per l’idea”, noi di “Costituzione Radicale”, Movimento creato il dodici settembre scorso, pure per ricordare il 175.mo della Costituzione federale, desideriamo ripartire dai valori, dai principi della medesima affinché tutti gli organi legislativi li applichino tenendo conto soprattutto delle nuove realtà ambientali e sociali, mettendo al centro dell’azione l’istruzione e la cultura, unici veri strumenti per (almeno)arginare la superficialità, il qualunquismo e, di riflesso, il populismo che stanno fagocitando il senso medesimo della democrazia sostanziale, in sintesi per dare contenuto alle libertà garantite dalla Costituzione.
Fermiamoci, indigniamoci (consiglio, come Andrea Ghiringhelli, di leggere Stéphane Hessel), resistiamo verso tutto ciò che è contrario all’etica, alla trasparenza, alla laicità, alla solidarietà, in primis alla dignità personale: lo Stato di diritto deve garantire la difesa e la promozione dei valori costituzionali in modo equo, equilibrato in giusta sintesi con le legittime aspirazioni dell’interesse pubblico che deve riguardare veramente tutti, in particolari i più deboli. Proponiamo quindi di istituire a livello nazionale la Corte costituzionale, presente in tutti gli Stati dell’Europa occidentale, con la competenza di verificare la compatibilità delle leggi con la Magna Charta.
Una società aperta, libera e democratica, colta, deve aprirsi al Continente, al Mondo, non solo per usare la forza lavoro dei frontalieri, per scavare gallerie e per accogliere a “braccia aperte”il denaro, i capitali non sempre lindi, ma per interagire, pure istituzionalmente, allo scopo di risolvere le importanti sfide che la dura realtà ci impone, in primis quella migratoria, quella ambientale e quella alimentare, correlate sempre più a conflitti bellici.
Il pensiero umanista, radicale e progressista deve condizionare positivamente l’agire delle Istituzioni a tutti i livelli, ma deve pure tornare nel dibattito quotidiano affinché il confronto delle idee, delle proposte si concretizzi in soluzioni realmente positive per il Cittadino, per la Società, nella luce di “Liberté, Égalité, Fraternité” così da potere riascoltare e rivivere la Primavera di Vivaldi come merita.