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VALLESE"È stato Luca a volere denunciare i 4 giovani che l’hanno massacrato"

12.12.13 - 13:50
Dopo quasi 12 anni, la famiglia Mongelli fa ufficialmente i nomi di chi ha ridotto in fin di vita il ragazzo italiano. L'investigatore: "Ora il procuratore vallesano sarà obbligato ad interrogare anche i testimoni chiave"
Foto Keystone Olivier Maire
"È stato Luca a volere denunciare i 4 giovani che l’hanno massacrato"
Dopo quasi 12 anni, la famiglia Mongelli fa ufficialmente i nomi di chi ha ridotto in fin di vita il ragazzo italiano. L'investigatore: "Ora il procuratore vallesano sarà obbligato ad interrogare anche i testimoni chiave"

SION – L’incubo della prescrizione non fa paura a Luca Mongelli. E siccome, dopo quasi 12 anni di attesa, la verità non è ancora saltata fuori, ora inoltrerà una denuncia ufficiale alle autorità vallesane. Con nomi e cognomi dei quattro giovani che in quel freddo giorno di febbraio del 2002 l’hanno aggredito e ridotto in fin di vita, tra le nevi di Veysonnaz. La notizia ha del clamoroso, visto che finora la famiglia Mongelli non aveva mai voluto puntare il dito contro qualcuno nello specifico. “Ma siccome il tempo stringe e le cose non cambiano, Luca ha chiesto espressamente di fare questa denuncia – spiega Fred Reichenbach, l’investigatore privato che segue il caso –. Siamo fiduciosi. Potrebbe esserci, finalmente, una svolta nelle indagini adesso”.

 

Fuori i nomi - Luca Mongelli oggi ha 18 anni e vive in provincia di Bari. È tetraplegico e cieco, ma lucidissimo. Sui fatti di Veysonnaz, non ha mai cambiato versione. “Le autorità però non gli hanno mai creduto – fa notare Reichenbach –, dando la colpa al cane di famiglia. Con questa denuncia, il procuratore vallesano Nicolas Dubuis sarà costretto a fare luce sui reali movimenti di quei quattro ragazzi nelle ore in cui è stato commesso il crimine”.

 

Famiglia potente - Sotto accusa finiscono, dunque, ufficialmente quattro giovani, nel frattempo diventati adulti. Tre fratelli di Losanna e il loro cugino che vive in Vallese. Quattro persone appartenenti a una famiglia molto potente. A tal punto che diverse testate giornalistiche hanno evitato di farvi riferimento negli ultimi anni. Lo stesso servizio di Falò, mandato in onda dalla RSI di recente, pur ricostruendo con dovizia di particolari e con grande serietà l’intera vicenda, non ha fatto il minimo accenno diretto ai quattro ragazzi ipoteticamente coinvolti nell’aggressione. “Luca – riprende l’investigatore – i nomi di queste persone li ha sempre fatti. È ora di vederci chiaro. Queste persone continuano ad andare in vacanza tranquillamente a Veysonnaz. Come se niente fosse”.

 

Troppi silenzi - E c’è un altro dettaglio importante, legato alla denuncia. “Il procuratore dovrà ascoltare anche tutti quei testimoni chiave che finora non aveva sentito. Parlo, ad esempio, dei medici e dei soccorritori che hanno assistito Luca subito dopo il suo ritrovamento. Dell’infermiere che gli ha trovato quella strana crema verde da carnevale nella zona dell’ano. Del signore di Veysonnaz che aveva cose importanti da dire sui quattro aggressori. Troppa gente non è stata interrogata. Ora basta”.

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