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GINEVRASospeso il processo sul caso Adeline: riprenderà tra mesi

06.10.16 - 18:56
Fabrice A., accusato di aver ucciso la socioterapeuta nel 2013, dovrà sostenere una terza perizia psichiatrica
Sospeso il processo sul caso Adeline: riprenderà tra mesi
Fabrice A., accusato di aver ucciso la socioterapeuta nel 2013, dovrà sostenere una terza perizia psichiatrica

GINEVRA - Il Tribunale criminale di Ginevra ha deciso stamani di sospendere il processo di Fabrice A., accusato di aver ucciso la socioterapeuta Adeline nel settembre 2013, allo scopo di sottoporre l'imputato ad una terza perizia psichiatrica. Nel pomeriggio sono stati tuttavia interrogati due testimoni.

Date le circostanze, ha invece deciso di non testimoniare la famiglia di Adeline. La sospensione del processo è «emozionalmente molto difficile da accettare per i parenti», ha precisato il loro legale. L'avvocato ha nondimeno accettato la decisione del tribunale di ordinare una nuova perizia psichiatrica, assicurando che i suoi assistiti saranno presenti quando il processo riprenderà.

Molto degni, i genitori di Adeline hanno dichiarato di nutrire tuttora fiducia nella giustizia. Questa sospensione permetterà «ai testimoni assentatisi di essere presenti», ha rilevato il padre, in riferimento all'ex direttrice del centro di reinserimento La Pâquerette e ad una socioterapeuta, che hanno presentato una dispensa medica all'apertura del processo.

I genitori confidano anche nel rapporto che dovrebbe essere presentato in gennaio dalla Commissione parlamentare d'inchiesta, incaricata dal Gran Consiglio di chiarire le disfunzioni sfociate nella morte della giovane donna.

Dal canto suo, il procuratore generale cantonale Olivier Jornot, pur attenendosi al provvedimento preso, si è detto solidale con i cari della vittima, ai quali viene chiesto di continuare a sopportare il dolore e «tornare fra sei mesi».

La difesa si è opposta a questa nuova perizia, proponendo invece un semplice complemento. Secondo uno degli avvocati di Fabrice A., Yann Arnold, essa viola il principio di celerità. La difesa ha pure chiesto ad inizio pomeriggio la ricusazione della Corte, che è stata rifiutata.

Per spiegare la decisione di sospendere il processo, la presidente del Tribunale criminale ha indicato che uno degli esperti francesi interrogati ieri è venuto a conoscenza del dossier soltanto il 3 giugno 2015, giorno in cui ha incontrato il detenuto. "Non era dunque in possesso di elementi fattuali importanti".

Per pronunciare un internamento a vita - questione centrale del processo iniziato lunedì - le disposizioni legali richiedono lo svolgimento di due perizie psichiatriche complete, ha ricordato. Si tratta della terza analisi dopo quella presentata l'altro ieri da psichiatri svizzeri e quella contestata di ieri di colleghi francesi.

La parola è quindi stata data ad un ex stagista della Pâquerette, che ha indicato di aver avuto più volte paura di Fabrice A.: "mi seguiva dappertutto, mi parlava di sessualità ed era insultante", ha dichiarato la testimone, collocata dietro un paravento. Gli altri detenuti avevano persino consigliato alla ragazza di non restare sola con lui.

La guardia carceraria convocata quale secondo teste ha dichiarato di aver espresso a più riprese la propria preoccupazione presso la direzione della Pâquerette, dopo che Fabrice A. aveva richiuso una stagista nella serra. "Era molto invadente con le socioterapeute e aveva nei loro riguardi comportamenti inadeguati", ha affermato. Secondo lui, nel centro di reinserimento non erano applicate regole sufficientemente rigorose: "nella Pâquerette entrava di tutto: non solo film violenti, ma persino hashish".

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