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SOLETTALa regola shock: se non parli tedesco in ricreazione vieni punito

28.01.16 - 14:37
L'obiettivo del comune di Egerkingen è l'integrazione dei bambini e dei ragazzi stranieri che frequentano le scuole dell'obbligo, ma c'è già chi si indigna
La regola shock: se non parli tedesco in ricreazione vieni punito
L'obiettivo del comune di Egerkingen è l'integrazione dei bambini e dei ragazzi stranieri che frequentano le scuole dell'obbligo, ma c'è già chi si indigna
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EGERKINGEN - Per favorire l'integrazione di bimbi e ragazzi stranieri che frequentano le scuole dell'obbligo, il comune di Egerkingen (SO) ha deciso di ricorrere a drastici provvedimenti: durante le ore di apertura, all'interno dell'area dell'istituto sarà obbligatorio per tutti parlare tedesco, pena una reprimenda orale per i genitori ed, eventualmente, l'obbligo di seguire un corso di lingua a loro spese.

Lo scrive oggi la "Solothurner Zeitung" che cita alcune disposizioni contenute nel regolamento scolastico adottato dal Comune e la stessa sindaca, Johanna Bartholdi. Quest'ultima ha ammesso al giornale che tale disposizione è giuridicamente problematica.

L'origine di questa misura si spiega con l'alto tasso di scolari - fino al 70% in alcune classi - con un passato migratorio. Secondo quanto scrive il quotidiano, che cita le disposizioni emanate dal Comune, se allievi tedescofoni devono adattarsi ai compagni che non lo sono, viene meno la funzione "integrativa" della scuola.

Per far rispettare tale disposizione, le autorità locali hanno predisposto una serie di interventi diretti ai genitori dei bimbi alloglotti che vanno dal richiamo orale, alla lettera in cui si minaccia di obbligarli a seguire un corso di tedesco a loro spese. In caso di un'ulteriore violazione del regolamento, tale minaccia verrebbe messa in pratica (10 lezioni di tedesco per un costo di 550 franchi).

Bartholdi ammette al giornale che con questo provvedimento il Comune si muove in una zona grigia, giuridicamente parlando. Tuttavia, "non è possibile che i bambini svizzeri vengano messi da parte". Quanto all'applicazione, la sindaca si attende un certo pragmatismo da parte degli insegnanti che potrebbero intervenire quando, in determinate situazioni, certi gruppi adottano a bella posta comportamenti non amichevoli nei confronti dei compagni tedescofoni.

Le disposizioni prevedono anche che i genitori di questi bimbi si paghino un interprete, se non parlano tedesco, se intendono partecipare alle riunioni dei genitori.

Per Batholdi, alla base di simili decisioni vi sono anche motivi economici. A suo avviso, non è più accettabile pensare che la comunità debba rispondere di tutto: accollarsi spese supplementari per l'istruzione, per gli interpreti o per corsi di tedesco. I genitori vanno sensibilizzati e il modo migliore per farlo, secondo la sindaca, è toccarli nel portafoglio.

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COMMENTI
 

helveticum 8 anni fa su tio
ben fatto

zio bis 8 anni fa su tio
.e non mi rivolgo solo ai migranti che stanno arrivando dal nord africa... il mio pensiero è rivolto a tutti ... che siano dai balcani, dall'Europa dell'est o Turchia, Francia, Italia, ecc.ecc.

zio bis 8 anni fa su tio
Guardiamola da un altro punto di vista... obbligare i bambini a parlare tedesco, od almeno sforzarsi, vuol dire permettere loro di parlare anche con i bambini del posto... altrimenti farebbero dei gruppetti e si isolerebbero.. se vogliamo che si integrino, obblighiamoli a farlo partendo dalla lingua che si parla in quel paese. In Germania ci sono generazioni di turchi che il tedesco non lo parlano proprio... perché si sono formate comunità dove hanno tutto, negozi compresi... io lo trovo sensato!

aquila bianca 8 anni fa su tio
Che dire... Forse sarebbe meglio pagar loro i corsi in tedesco e risparmiare sugli avvocati "a gratis"... Nel momento del "bisogno" si risparmierebbe sui traduttori.... ;o) .... ma quanto ci costano questi migranti ??? La Svizzera non è il pozzo di San Patrizio... !! Non possediamo nemmeno un pozzo di petrolio... ,xD

Fufabi 8 anni fa su tio
Ottimo, spero che valga anche per lo svizzero tedesco!

spank77 8 anni fa su tio
Provvedimento senza senso visto che comunque il tedesco lo capiscono o dovranno comunque capirlo bene con il tempo. È naturale parlare la propria lingua con altri che altrettanto la parlano. Noi viviamo in Svizzera tedesca. La mia lingua madre è l'italiano ma anche se sono qui da alcuni anni, se incontro qualcuno che parla italiano, parlo italiano mica tedesco. Viene naturale ! Spesso si incontrano persone che parlano tedesco e alcune frasi le dicono in italiano.

Frankeat 8 anni fa su tio
Vorrei sapere quanti bambini nati a Egerkingen da genitori e nonni di Egerkingen sanno parlare il buon tedesco.

Norvegianviking 8 anni fa su tio
come farebbe mgk ? Al parla dumaa dialett

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Risposta a Norvegianviking
L'amico mgk il dialetto mica lo sa... non è ticinese... :-)))

GI 8 anni fa su tio
Misura del "ciuf".....visto che non hanno reddito....piuttosto sarebbe molto meglio se organizzassero corsi extra-scolastici per l'insegnamento del tedesco ai bambini (genitori compresi) così da permetterne un più rapido inserimento nella scuola dell'obbligo...di esempi di "emigrati" che si esprimono in perfetto Züri/Basler/Berner-Dütsch ve ne sono tantissimi segno di una chiara voglia di volersi e potersi integrare.
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