È come se la immaginano due consiglieri dell'Udc che a Berna hanno proposto due mozioni. E gli ambientalisti? Critici solo a metà.
BERNA - Cacciatori equipaggiati all'ultimo grido, con armi silenziate e mirini notturni. Li vorrebbe così l'Udc che sta portando avanti due mozioni volte a modernizzare l'arte venatoria.
I silenziatori? Non sono per forza di cose necessari ma possono aiutare», spiega a 20 Minuten il consigliere nazionale democentrista Markus Schnyder, «penso sia giusto concedere ai vari cantoni la possibilità di consentirne l'utilizzo. I vantaggi che offrono questi dispositivi sono evidenti, tra le altre cose proteggono l'udito sia dei cacciatori sia dei loro cani».
E paradossalmente potrebbe giovarne... anche la fauna selvatica: «Gli spari spaventano la cacciagione, che scappa e si nasconde. In questo modo gli obiettivi stagionali non vengono soddisfatti e il periodo venatorio deve essere esteso con ulteriore stress della selvaggina».
Altro dispositivo militare che potrebbe far parte del corredo del cacciatore del futuro è il mirino notturno: «A giovarne è il benessere degli animali, perché permettono un colpo sicuro anche quando la luminosità è scarsa», argomenta il nazionale Thomas de Courten che ne supporta l'uso per la caccia agli animali notturni o crepuscolari, come i cinghiali, le volpi, i tassi o le martore.
I cacciatori del futuro sempre più simili a militari? «Non esageriamo», commenta Schnyder, «è vero che mirini silenziatori potrebbero essere utilizzati in tandem, per esempio per la caccia al cinghiale, che avviene spesso prima che sorga il sole di modo da non turbare gli abitati».
«Fossero solo i silenziatori potremmo anche chiudere un occhio», risponde Samuel Furrer della Protezione Svizzera degli Animali (PSA). Fra i benefici la riduzione del rumore e dello stress. Categorico, invece, il no ai visori a infrarossi: «La notte appartiene agli animali, fa parte dell'etica della caccia».
Parzialmente analoga la posizione dell'associazione per la protezione della fauna selvatica Wildtierschutz Schweiz (Wtss): «Anche a molti cacciatori l'idea dei mirini notturni, la trovano una cosa ingiusta nei confronti della selvaggina», spiega il presidente Roberto Babst che è però categorico: «nessuno di questi “gadget” dovrebbe essere consentito ai cacciatori per hobby».