Il tempo libero con la famiglia e gli amici sono considerati fattori predominanti per sentirsi felici.
BERNA - Secondo un'indagine condotta dall'istituto demoscopico Yougov (ex Link), che ha deciso di pubblicare i dati quest'oggi, 19 marzo, alla vigilia della giornata internazionale della felicità - ricorrenza celebrata ogni anno il 20 di marzo - la maggior parte degli elvetici sembrerebbe considerarsi felice.
Risultati - Su una scala da 0 (molto insoddisfatti) a 10 (molto soddisfatti), il 73% degli intervistati ha valutato il proprio grado di felicità con il punteggio 7 o maggiore a 7, dichiarando di condurre una vita tutto sommato gratificante. Quasi una persona su due ha inoltre giudicato che il proprio stato di benessere perdura a lungo termine.
Benessere - Ai partecipanti è stato anche chiesto di rivelare con quale regolarità intraprendono delle attività che contribuiscono al proprio benessere. Per un terzo dei partecipanti, trascorrere il tempo libero con la famiglia e la cerchia di amici viene considerato quale fattore predominante per potersi considerare felice. Il 15% ha invece dichiarato che per ricaricare le batterie è fondamentale avere del tempo libero da dedicare a sé stessi, mentre l'11% trova nello sport la via verso la felicità.
L'indagine è stata condotta dal 14 al 28 febbraio di quest'anno ed è stata compilata - in tedesco, francese e italiano - da 1'253 persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni residenti in Svizzera.
Giovani - Secondo l'inchiesta, la percentuale di giovani alla quale è stata diagnosticata una patologia psichica o mentale si attesta al 19%, ovvero il doppio se paragonata ai medesimi dati relativi alle persone che hanno compiuto il 29esimo anno di età. A titolo di paragone, l'8% degli intervistati che ha più di 29 anni ha rivelato di soffrire attualmente di una malattia psicologica diagnosticata da un medico. Dal sondaggio è inoltre emerso che più di un decimo dei giovani non ha accesso a una terapia.
La differenza tra le varie fasce d'età si rispecchia anche nell'inclinazione verso le terapie in ambito psicologico o psichiatrico in generale. Tre quarti (71%) degli over 60 che hanno preso parte al sondaggio ha infatti dichiarato di non aver mai preso parte ad una seduta e di non sentire il minimo bisogno di un trattamento. Tuttavia, questa percentuale aumenta nuovamente nelle fasce di età più basse.