Stabilito il limite percentuale di home-office per non subire modifiche dello status impositivo
BERNA - La Svizzera e l'Italia hanno raggiunto un'intesa duratura sull'imposizione del telelavoro dei frontalieri italiani. Lo ha annunciato oggi la consigliera federale Karin Keller-Sutter.
Stando alla consigliera federale, la dichiarazione d'intenti volta a regolamentare durevolmente la questione dell'imposizione del telelavoro dei lavoratori frontalieri firmata in videoconferenza col suo omologo italiano Giancarlo Giorgetti entrerà in vigore all'inizio del 2024 garantendo chiarezza e certezza del diritto e, soprattutto, uguaglianza di trattamento fra tutti i frontalieri che lavorano da casa. Finora era in vigore un'intesa temporanea che distingueva fra "nuovi" e "vecchi" frontalieri (ossia che sottostanno al vecchio diritto)
I cittadini italiani impiegati in Svizzera potranno svolgere home office fino al 25% del loro tempo di lavoro senza subire alcuna modifica circa il loro status impositivo e di "frontaliere", ha sottolineato Keller-Sutter, dicendosi contenta di aver trovato una soluzione duratura a un fenomeno, il telelavoro, che non è più passeggero (ossia legato alla pandemia di Covid, n.d.r).
Tale accordo, secondo la "ministra" delle finanze, darà ai cantoni un chiaro quadro giuridico, minor carico burocratico, e porterà vantaggi anche indiretti, con minor traffico sulle strade e uno sgravio delle infrastrutture.
Rispetto al 40% concesso ai frontalieri francesi, Keller-Sutter ha spiegato che Francia e Italia non possono essere paragonati, tenuto conto delle disparità giuridiche esistenti fra questi due Paesi, anche nelle relazioni con la Svizzera. A suo parere, il 25% è una «soluzione di compromesso», tenuto conto anche delle resistenze in Ticino dove ci sono cerchie che non vedono di buon occhio il telelavoro poiché discriminerebbe i lavoratori dell'industria, che non possono avvalersi di questa opportunità.
Sempre durante l'incontro in videoconferenza con Giorgetti, ha spiegato Keller-Sutter, è stata inoltre decisa un'estensione della soluzione transitoria convenuta da Roma e Berna il 20 aprile 2023; le autorità competenti di entrambi gli Stati definiranno, entro fine novembre 2023, regole speciali per l'imposizione del telelavoro dei lavoratori frontalieri per il periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023.