La proposta, per compensare i benefici di lavorare e vivere nella Confederazione, è dell’economista Eichenberger
BERNA - Una vera e propria tassa di soggiorno per chi decide di emigrare in Svizzera. E l’ammontare di tale balzello annuo, per quanti riescono a trovare un lavoro nella Confederazione con gli innegabili vantaggi economici che ciò comporterebbe, potrebbe arrivare anche a 30mila franchi annui.
La proposta è dell’economista Reiner Eichenberger, spesso al centro di idee e iniziative in grado di animare il dibattito pubblico.
Semplice il suo pensiero, come ha spiegato in un’intervista a Neue Zürcher Zeitung. «Chi emigra in Svizzera gode di un enorme aumento del benessere. Gli italiani, ad esempio, guadagnerebbero il 70% in più al netto del potere d’acquisto».
Compito dei politici quello di determinare l’ammontare di tale tassa. «A causa dei costi per la Svizzera e dei vantaggi per gli immigrati, fino alla naturalizzazione possono essere giustificate tasse di soggiorno comprese tra 5mila e 30mila franchi all’anno». Esclusi da tale pagamento i bambini. Tariffe ridotte inoltre, per i frontalieri.
Si tratta di un tema molto dibattuto che ha avuto, in passato, anche delle declinazioni differenti.
Il capogruppo parlamentare dell'UDC Thomas Aeschi, ad esempio, aveva ipotizzato una tassa d'ingresso di 25 franchi per gli stranieri. Una cifra però riservata essenzialmente al settore del turismo e destinata a quanti avessero deciso di visitare la Svizzera. «Una cifra del genere per gli stranieri adulti porterebbe a meno traffico di transito e a meno overtourism nelle zone calde del turismo», queste le parole di Aeschi.