Duemila in più le presenze registrate rispetto allo scorso anno: 376 le persone invece cui è stato negato il visto.
ZURIGO - Se si passeggia nelle località turistiche più blasonate come St.Moritz o Zermatt da qualche tempo lo si sarà notato: sentire parlare in russo non è più un fatto sporadico come è accaduto per mesi dopo l'invasione dell'Ucraina. Adesso si assiste a una piccola inversione di tendenza: nonostante la scure delle sanzioni e la lunga lista di indesiderabili che in Svizzera non ci possono più mettere piede, i turisti (compresi quelli che appartengono alle categorie più d'élite), stanno tornando.
Duemila turisti russi in più - È un articolo apparso sulla SonntagsZeitung a riportare l'attenzione sui flussi turistici dal Paese di Putin. Nonostante sia diventato più difficile viaggiare e anche più costoso, quello che emerge dai dati della Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM) attesta un incremento (seppur lieve) delle presenze sul territorio elvetico di cittadini con passaporto russo: nel primo semestre del 2023, 15.529 persone provenienti da varie regioni della Federazione Russa hanno visitato la Svizzera. Nel 2022, nello stesso periodo, erano stati registrati solo 13.061 arrivi.
Anche il numero di pernottamenti è aumentato: da 43.981 pernottamenti nel 2022 a 45.957 nei primi sei mesi del 2023.
A trecentosettantasei cittadini russi è stato negato il visto - Per visitare la Svizzera, i turisti con passaporto russo hanno bisogno di un visto Schengen. Le domande di coloro che si recano in Svizzera per la prima volta sono sempre esaminate dall'ambasciata svizzera a Mosca. Secondo la Segreteria di Stato per la Migrazione, nel primo semestre del 2023 sono stati richiesti 4.800 visti turistici per la Svizzera. In 376 casi il visto richiesto è stato rifiutato. Nel 2019, prima della guerra e della pandemia, il numero di domande di visto trattate dall'ambasciata a Mosca era quasi il doppio (9879).
Il mercato russo di una volta che manca sulla bilancia commerciale: perso il 72% degli ospiti - Quindi, con o senza guerra, con o senza sanzioni, i russi sembra vogliano tornare a divertirsi in Engadina, ammirare la bellezza del Cervino o andare sulla Jungfraujoch. Ma l'incremento della SEM non fa il paio con la bilancia commerciale, dove il mancato introito derivante dal "blocco sovietico" di turisti di un tempo si sente eccome: basta ascoltare le dichiarazioni del portavoce di Svizzera Turismo Liên Burkard per rendersene conto.
«Il mercato russo è ancora molto limitato» ha ripetuto al domenicale. Dagli uffici dell'ente turistico di cui è a capo arrivano i dati che avvalorano quanto affermato. «Rispetto al 2019 manca il 72% degli ospiti provenienti dalla Russia».
Lunghi viaggi per raggiungere la Svizzera: da Mosca a Dubai e poi Zurigo - Il motivo principale è l'assenza di collegamenti diretti dalla Russia all'Europa Occidentale: un turista che voglia raggiungere la Svizzera deve fare prima una "capatina" a Dubai o in Turchia, con la conseguente lievitazione dei costi del biglietto aereo. Ma c'è anche un risvolto socio-politico: secondo Svizzera Turismo «molti turisti non vengono più nella Confederazione per motivi politici», quasi come in una sorta di ritorsione ideologica anche per certe ferme prese di posizione assunte dal Governo federale.
Turisti russi nonostante siano state azzerate tutte le campagna promozionali negli uffici di Svizzera Turismo a Mosca - Il turismo russo comunque muove di nuovo piccoli passi verso il Paese di Guglielmo Tell nonostante le vacanze in Svizzera non siano più pubblicizzate dagli uffici di Svizzera Turismo presenti a Mosca. «Il nostro personale in loco è impegnato in progetti in altri Paesi», ha spiegato Burkard.
Non solo turismo. Dalla Russia arrivano richieste di visto anche per motivi medici: e sono anche queste in aumento. Mentre nella prima metà del 2019 le persone che hanno richiesto un visto per motivi medici sono state solo 82, nello stesso periodo del 2023 sono state 132.