Sigliato oggi a Parigi l'accordo aggiuntivo alla Convenzione tra la Svizzera e la Francia per evitare le doppie imposizioni
BERNA - I frontalieri francesi potranno lavorare da casa fino al 40% del tempo di lavoro annuale della loro attività dipendente.
È quanto prevede l'accordo aggiuntivo alla Convenzione tra la Svizzera e la Francia per evitare le doppie imposizioni (CDI) firmato oggi a Parigi dalla Segretaria di Stato alle questioni finanziarie internazionali, Daniela Stoffel. L'intesa suggella una prassi già in atto dallo scoppio della pandemia di coronavirus.
All'interno dei limiti fissati, precisa una nota governativa odierna, l'intesa prevede che le retribuzioni connesse al lavoro in home office siano tassate nello Stato del datore di lavoro. La nuova soluzione dispone, inoltre, che lo Stato del datore di lavoro trasferisca a quello di domicilio del lavoratore il 40% delle tasse riscosse sulle retribuzioni che il collaboratore ha percepito lavorando da casa. Al fine di garantire l'applicazione delle nuove disposizioni è previsto uno scambio automatico di informazioni relative ai dati salariali.
Stando alla nota, i Cantoni e gli ambienti economici hanno accolto con favore la conclusione dell'accordo aggiuntivo. Per poter entrare in vigore, dovrà essere approvato dai parlamenti dei due Stati. Nel frattempo la Svizzera e la Francia applicheranno fino al 31 dicembre 2024 le disposizioni dell'accordo aggiuntivo, come convenuto nell'intesa amichevole di durata temporanea del 22 dicembre scorso.