C'è tempo fino all'8 maggio 2024 per raccogliere le 100'000 firme necessarie
BERNA - Rafforzare la neutralità armata della Svizzera e impedire l'adesione della Confederazione ad alleanze militari. È quanto prevede l'iniziativa popolare "Salvaguardia della neutralità svizzera (Iniziativa sulla neutralità)", che vuole anche limitare l'adozione di sanzioni contro Stati belligeranti. La raccolta delle firme è iniziata oggi.
La proposta di modifica costituzionale ha superato l'esame preliminare della Cancelleria federale, che l'ha pubblicata oggi sul foglio federale. I promotori, primo firmatario è il consigliere nazionale democentrista Thomas Aeschi (ZG), hanno tempo fino all'8 maggio 2024 per raccogliere le 100'000 firme necessarie.
Sempre in data odierna, l'associazione Pro Svizzera - nata recentemente dalla fusione di Azione per una Svizzera indipendente e neutrale (ASNI), No alla strisciante adesione all'Ue e Associazione degli imprenditori contro l'adesione all'Ue - ha presentato in conferenza stampa i motivi che l'hanno spinta a lanciare il testo.
L'attuale politica estera della Svizzera si limita ad adottare le misure prese a livello internazionale, ha sottolineato il presidente del comitato d'iniziativa, il consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO). Berna ha ad esempio ripreso in pieno le sanzioni dell'Unione Europea (UE) contro la Russia, suscitando le ire dei suoi partner commerciali, ha proseguito il solettese.
Queste misure per Wobmann si basano però su una mentalità «da capro espiatorio e da buoni e cattivi». «Joe Biden, Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky si sono resi conto che la neutralità svizzera è morta e sepolta. La nostra credibilità nell'offrire buoni uffici è svanita».
Per la studente di diritto Stephanie Gartenmann «la Svizzera non deve concentrarsi sul conflitto ucraino. Non deve seguire ciecamente gli altri. Non deve essere un burattino dell'UE o degli Stati Uniti». Ricordando che nel mondo sono molte le guerre in corso, Gartenmann ha sottolineato come la neutralità svizzera deve poter permettere di stipulare contratti di pace.
Con il loro testo, gli iniziatori vogliono dunque «garantire la neutralità della Svizzera». «Dobbiamo fissare i limiti di ciò che possono fare il Consiglio federale e il Parlamento», ha spiegato Florence Sager-Koenig, avvocato e membra di Pro Suisse.
Il contenuto dell'iniziativa - Nel dettaglio, l'iniziativa - tra i cui promotori figurano anche i leghisti Antonella Bignasca Danzi e Lorenzo Quadri e l'ex consigliere nazionale zurighese Hans-Ueli Vogt, candidato alla successione di Ueli Mauerer in governo - vuole iscrivere nella costituzione un nuovo articolo, il 54a. Questo precisa che «la Svizzera è neutrale» e che la sua neutralità è «permanente e armata». In questo modo la Confederazione «potrà prevenire e risolvere conflitti e offre i propri buoni uffici in qualità di mediatrice».
Viene inoltre precisato che «la Svizzera non aderisce ad alleanze militari o difensive». Una collaborazione con queste alleanze è ammessa unicamente se la Confederazione dovesse subire una aggressione militare o in caso di atti preparatori.
Il teste prevede anche il divieto per la Svizzera di partecipare a scontri militari tra Stati terzi. Berna non dovrà neppure adottare misure coercitive non militari nei confronti di Stati belligeranti, a eccezione delle sanzioni ONU e dei provvedimenti volti a impedire l'elusione di sanzioni non militari adottate da altri Paesi.
Attualmente, la Costituzione prevede che il Consiglio federale e l'Assemblea federale vigilino sul mantenimento della neutralità. I diritti e gli obblighi di uno Stato neutrale sono precisati principalmente nelle Convenzioni dell’Aia del 18 ottobre 1907, indica sul suo sito il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).