Nel 2020 sei donne su dieci contro meno di due uomini su dieci lavoravano a tempo parziale.
Tra le madri con partner e figli ben la metà non lavora o lavora con un grado occupazionale al di sotto del 50%.
BERNA - La pandemia ha accentuato le disparità tra i sessi. È quanto constata Caritas, che in una nota odierna sottolinea come la crisi sanitaria abbia avuto conseguenze soprattutto sui lavori precari e instabili, gli impieghi multipli e quelli part-time, spesso occupati dalle donne. Per questo motivo, l'organizzazione ha dedicato il recente Almanacco sociale 2022 proprio alle donne.
Nel 2020 sei donne su dieci contro meno di due uomini su dieci lavoravano a tempo parziale, sottolinea Caritas, aggiungendo che circa un quarto delle donne lavorava con un grado occupazionale inferiore al 50%.
Tra le madri con partner e figli ben la metà non lavora o lavora con un grado occupazionale al di sotto del 50%. E non tutte lo fanno a titolo volontario, ma perché le offerte di custodia dei bambini sono molto costose o praticamente inesistenti, prosegue la nota. Il basso grado occupazionale di molte donne comporta una dipendenza finanziaria dal partner e garantisce soltanto un'esigua rendita di vecchiaia.
Chi ha lavorato part-time per anni percependo soltanto un piccolo stipendio non beneficia della rendita della cassa pensione. Nel 2020 più di un quarto delle donne disponeva soltanto della rendita AVS. E questa a molte non basta per garantire l'esistenza. Nella vecchiaia, quasi un sesto delle donne dipende dalle prestazioni complementari.
Caritas annota peraltro che con il ricorso al lavoro ridotto, in alcune aziende i licenziamenti sono stati semplicemente posticipati. Il numero di disoccupati di lunga durata ha inoltre registrato un costante e significativo aumento dall'inizio del 2020 e sempre più persone restano per anni senza lavoro.
L'organizzazione sottolinea infine che da anni si osserva un aumento della povertà. Già prima della crisi sanitaria 735'000 persone, di cui 115'000 bambini, erano indigenti. A queste si aggiunge un numero quasi altrettanto elevato di famiglie che vivevano poco al di sopra della soglia di povertà. La crisi non ha fatto altro che inasprire le disparità anche in questo contesto. Mentre le famiglie con un reddito basso hanno subito perdite di guadagno pari al 20% in media, altre con un reddito elevato sono persino riuscite a mettere da parte dei risparmi.