In Canada sarà presto introdotto sui documenti. Da noi si pensa a una modifica, ma non alla creazione di un "terzo sesso"
BERNA - Chi non vuole essere definito “femmina” o “maschio” in Canada ha una terza possibilità: in futuro potrà infatti far mettere una “X” alla voce “Sesso” sul passaporto. In questo modo, ha dichiarato il governo canadese in un comunicato, i documenti rispecchieranno «meglio l’identità di genere» dei singoli.
In Svizzera le persone intersessuali, ovvero coloro che non appartengono inequivocabilmente all’uno o all’altro sesso, devono prendere una decisione: scegliere se essere donna o uomo. Per Sibel Arslan, consigliera nazionale dei Verdi che da anni si batte per la parità dei sessi, la riforma canadese «è un grande progresso per le persone intersessuali»: «Le persone toccate hanno così la possibilità di scegliere da sole come vogliono definirsi», afferma. Tale opzione, aggiunge, ha tuttavia anche conseguenze negative per chi la sceglie: «Dover sempre spiegare agli altri perché si ha una “X” sul passaporto può essere dura», sostiene.
Una “X” renderebbe la vita più facile a molte persone - «La “X” sta per tutte le identità di genere che non sono chiaramente maschili o femminili. Vi potrebbero rientrare identità completamente differenti l’una dall’altra», valuta Janna Kraus di Transgender Network Svizzera. «La semplice estensione di una singola opzione» renderebbe la vita più facile a un gran numero di persone. In Svizzera, calcola Transgender Network, vivono circa 40mila persone trans.
Kraus propone che una soluzione simile a quella canadese venga introdotta anche nel nostro Paese: «Le persone non binarie, che non si identificano nella categorie “donna” o “uomo”, sarebbero liberate dall’inutile e antiquato obbligo di farsi registrare con un indicatore di genere che non è adatto a loro», sottolinea.
«Normalmente, però, si è femmine o maschi» - Sebastian Frehner non capisce tutta questa agitazione riguardo alle questioni di genere: «Dieci anni fa nessuno parlava di altri generi. Perché adesso è diventato così importante?», si chiede il consigliere nazionale UDC. Non adattarsi alle norme è diventata una moda, sostiene. «Normalmente, tuttavia, si è femmine o maschi, eterosessuali e si vuole una famiglia».
Il democentrista è critico rispetto alla novità canadese: «Se fosse solo questione di far sentire meglio le persone toccate con il cambio di sesso sul passaporto allora chiedo venia. Ma loro vogliono accampare pretese: vogliono delle toilette solo per loro, chiedono l’unione domestica registrata e il diritto d’adozione», lamenta. Il solo fatto di sentirsi diversi, continua, non è un motivo per cambiare il sesso sul passaporto: «Non è che io mi metta a cambiare il colore degli occhi sui documenti e faccia scrivere “verde” solo perché mi piacerebbe avere gli occhi verdi», conclude.
L’Ufficio federale della giustizia valuta l’adattamento sul passaporto - «In questo momento all’Ufficio federale della giustizia si sta elaborando una proposta per la modifica del sesso nel registro di stato civile che tocca le persone trans e intersessuali», spiega Eduard Jaun, sostituto addetto alle pubbliche relazioni dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo. Si prevede che la proposta vada in procedura di consultazione in novembre.
«Stiamo parlando con specialisti, con persone toccate dalla tematica, persone trans e con variazioni di genere per elaborare una buona soluzione», assicura Michael Schöll, vicedirettore dell’Ufficio federale della giustizia (UFG). Siccome si tratta di un tema per molti ancora tabù bisogna essere cauti, sottolinea: «Il punto centrale per l’UFG è la modifica della voce “Sesso” nel registro di stato civile. Al momento l’introduzione di un terzo sesso non entra in linea di conto», conclude.