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PICCOLE STORIE«Da Lapierre e Klasen ho imparato tanto, ma quella finale persa...»

18.04.24 - 09:41
Loic Vedova ha parlato della sua carriera: nel 2018 in gara-4 della finale contro i Lions aveva segnato il suo primo gol con il Lugano.
Freshfocus, archivio
Loic Vedova in azione con il Lugano.
Loic Vedova in azione con il Lugano.
«Da Lapierre e Klasen ho imparato tanto, ma quella finale persa...»
Loic Vedova ha parlato della sua carriera: nel 2018 in gara-4 della finale contro i Lions aveva segnato il suo primo gol con il Lugano.
Il 26enne milita attualmente nel Bülach in MyHockeyLeague. «Il roster è valido e il gruppo molto affiatato, ma quest'anno abbiamo vissuto una stagione travagliata».
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BÜLACH - Loic Vedova ha recentemente terminato la prima stagione di hockey della sua carriera lontano dal Ticino. Il 26enne ha vissuto un'annata caratterizzata dagli infortuni, ma è comunque stato in grado di mettere complessivamente a referto 15 punti in 21 partite disputate con il Bülach, in MyHockeyLeague.

Ricordiamo che la formazione zurighese aveva colto il decimo posto in regular season – ultima piazza disponibile per i pre-playoff – inchinandosi nella serie al Franches Montagnes, nel campionato vinto poi dal Coira. «È stata una stagione abbastanza travagliata», sono state le parole di Vedova. «A inizio campionato siamo incappati in diversi infortuni che ci hanno destabilizzato e – non avendo il gruppo al completo – non siamo riusciti a partire nel migliore dei modi. Nella seconda parte della stagione siamo invece migliorati e abbiamo recuperato diversi punti alle nostre dirette concorrenti, terminando in crescendo. Personalmente nel mese di ottobre sono finito sotto i ferri e sono rimasto ai box per diverse settimane a causa di due ernie inguinali e appena sono rientrato ho stirato i legamenti della caviglia, rimediando un altro mese di stop. L'anno prossimo? Non vedo l'ora di ricominciare con l'augurio che la squadra possa essere in salute fin dalle prime partite. Il roster è composto da giovani molto validi, il gruppo è affiatato e si respira un bel clima nello spogliatoio».

Come reputi il campionato di MyHockeyLeague? «In questa categoria militano degli ottimi elementi che hanno giocato in Swiss League per diversi anni, soprattutto nelle compagini di testa. Oltre a questo molte squadre di Lega Nazionale approfittano della MyHockeyLeague per inserire gradualmente dei giovani talenti, di modo che possano iniziare a confrontarsi con gli adulti. Sono dell'idea che sia il contesto ideale per la loro crescita, anche perché rispetto alla Prima Lega di una volta il gap con la Swiss League è diminuito. Il livello è di conseguenza abbastanza alto e l'impegno comunque notevole, se si considera che ogni giocatore ha un'attività professionale parallela. Gli impegni settimanali sono cinque – tre allenamenti e due match – e per quanto mi riguarda questa categoria è perfetta visto che non influenza il mio piano di studi. Per dei giocatori come me, che si sono lasciati alle spalle il professionismo per dedicarsi a un'altra attività, è sicuramente una Lega stimolante».

Vedova si era infatti trasferito in terra zurighese nel 2023, dopo essersi iscritto alla facoltà di Economia alla scuola universitaria professionale di Winterthur, lavorando al 60%. Il ticinese aveva quindi deciso di salutare la Lega Nazionale e di scendere di categoria, in modo da poter continuare a giocare a un buon livello. «Il mio desiderio era quello di rimanere in contatto con l'hockey per svariati motivi. Questa disciplina è sempre stata la mia passione ma anche una valvola di sfogo, che nello stesso tempo mi ha permesso di tenermi in forma fisicamente. Non è di conseguenza stato difficile accettare di vivere una nuova avventura a Bülach, anche perché nella squadra è presente un mio amico nonché ex compagno di squadra nelle giovanili del Lugano, ovvero Gianluca Zanzi. È stato lui ad agevolare il mio inserimento nel gruppo e a permettermi di scoprire la regione. Per me era tutto nuovo – anche la lingua – e fino a quel momento non avevo mai vissuto lontano dal Ticino».

Ricordiamo che in precedenza il sottocenerino aveva alternato sei stagioni fra Lugano e Ticino Rockets, collezionando 133 partite (7 punti) in National League e 170 match (78 punti) fra i cadetti. «La Cornèr Arena è sempre stata la mia seconda casa e in tutti questi anni ho vissuto dei momenti fantastici, in cui ho imparato tanto dai campioni con i quali ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio. Penso a Lapierre, Klasen e Spooner – con quest'ultimo che è rimasto poco, ma che mi ha colpito più di tutti – oltre che a Sannitz, Chiesa e Walker, che hanno trascorso la maggior parte della loro carriera in bianconero. Il momento più emozionante? Sicuramente l'ultimo atto dei playoff perso contro lo Zurigo nel 2018, rivelatosi memorabile da una parte e un grande rammarico dall'altra. Eravamo un gruppo molto unito, capace di rendersi protagonista di prestazioni incredibili come la rimonta in semifinale contro il Bienne – dove abbiamo girato la serie da 0-2 a 4-2 – e quella in finale con i Lions, dove da 1-3 siamo riusciti a pareggiare la serie, perdendo però purtroppo il match decisivo in casa. È stato proprio in occasione di gara-4 a Zurigo che ho anche realizzato il mio primo gol in assoluto nella massima serie. Sono stati dei mesi intensi e speciali, è mancata soltanto la ciliegina sulla torta».

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