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PICCOLE STORIEDalla passione per l'Ambrì, alla birra ticinese del... Nivo

30.11.23 - 11:00
Massimo Jamusci ricopre il ruolo di giocatore-allenatore dei leventinesi in Terza Lega: «Abbiamo creato la "Slépa", la nostra birra...».
MJ
Dalla passione per l'Ambrì, alla birra ticinese del... Nivo
Massimo Jamusci ricopre il ruolo di giocatore-allenatore dei leventinesi in Terza Lega: «Abbiamo creato la "Slépa", la nostra birra...».
Nella sua carriera il 43enne ha disputato tre match con i biancoblù nella massima serie e si è laureato campione romando di Prima Divisione con lo Star Losanna: «Due esperienze incredibili».
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FAIDO - Nella giornata di sabato avrà luogo la festa per i 50 anni di storia dell'Hockey Club Nivo. La società, la cui squadra milita nel campionato di Terza Lega, è una piccola realtà della Leventina che permette agli appassionati della zona di cimentarsi in questa disciplina. «Per i 50 anni è in programma una festa con un piccolo torneo annesso, in cui si sfideranno i giocatori del Nivo del passato e gli attuali tesserati», è intervenuto Massimo Jamusci, allenatore nonché giocatore della squadra. «Non è semplice gestire la doppia mansione, ma sono felice di essere qui. Sono al Nivo da tre anni e ho deciso di rimettermi in gioco prendendo in mano la squadra del partente Luca Viganò».

Il Nivo gioca a Faido e condivide la pista con tre società – Cramosina, Lodrino e Sharks, che militano anche loro in Terza Lega – mentre il campionato conta in totale otto formazioni, fra le quali anche Val Verzasca, Vallemaggia, Blenio e Pregassona. Le varie compagini giocano due volte contro ognuna per raggiungere i playoff, dove le prime due si qualificano per le finali svizzere. «A Faido abbiamo a disposizione una bella struttura coperta che ci permette di mantenere viva la passione per l'hockey. Siamo un bel gruppo, formato da giocatori con un passato in un settore giovanile e da ragazzi che hanno appena iniziato, per cui ci vuole tempo affinché tutti prendano il ritmo. Ho la fortuna di poter schierare tre linee complete a ogni partita, anche se non tutti i nostri avversari hanno questa possibilità. Per fare in modo che nessuna squadra venga estinta, cerchiamo di conseguenza di fare un po' di propaganda insieme alla Federazione ticinese per convincere i ragazzi a inseguire la loro passione anche a un livello più basso. Con il Nivo prendiamo per esempio parte ad alcune iniziative, come la tombola durante le feste del mese di maggio o le grigliate in occasione del Sun Valley e disponiamo anche di una tendina al carnevale di Bellinzona, per raccogliere un po' di fondi. Oltre a questo abbiamo creato il nostro marchio di birra con l'etichetta personalizzata del Nivo - la Slépa - in collaborazione con l'Officina della birra S.A. Lo scorso anno la produzione è stata di 6'000 bottiglie, è un prodotto che piace e qualche ristorante della zona - così come il Denner di Faido - lo propone ai suoi clienti».

Jamusci ha calzato per la prima volta i pattini a cinque anni e da allora non si è più fermato. Il 43enne è cresciuto nel vivaio dell'Ambrì – con cui ha esordito in Prima Squadra nella stagione 1999/2000 (3 match giocati) – dopodiché ha girovagato per la Svizzera, disputando in totale, fra Prima, Seconda e Terza Lega ben 24 stagioni. Dall'Arosa allo Star Losanna, passando per Villars, Prilly e la Vallée de Joux, per fare poi ritorno in Ticino - dapprima a Biasca e poi nei GDT - per finire appunto al Nivo.«Ad Ambrì ho avuto la fortuna di potermi allenare con elementi del calibro di Petrov, Chibirev, Jaks, Salis e Bobillier, realizzando un sogno che cullavo fin da bambino. Avevo anche preso parte al campo estivo e ricordo che mi sono ritrovato in stanza con Claude Verret, un ex giocatore di NHL, che in quel momento era lo straniero del Losanna ma si allenava con i biancoblù. Il bello è che inizialmente ero convinto che essendo il più giovane avrei dovuto raccogliere i dischi e preparare le borracce, ma invece ho trovato un ambiente umile e disponibile e quando non avevo l'auto era addirittura Fritsche che veniva a prendermi al lavoro per andare all'allenamento. La mia longevità? Il destino ha voluto che non incappassi mai in nessun grave infortunio. Oltre a questo, quando metto i pattini o ritrovo l'ambiente dello spogliatoio, mi torna il sorriso. In tutte le squadre in cui ho giocato mi sono sempre sentito come in una famiglia e ho mantenuto – anche a distanza di tanti anni – degli ottimi rapporti. Sarei in ogni caso rimasto ancora a giocare in Seconda Lega, ma ho deciso di scendere di categoria dopo la nascita di mia figlia Summer, messa al mondo poco più di tre anni fa dalla mia compagna Giovanna».

Da segnalare che nel 2001/2002, ai tempi dello Star Losanna, Jamusci si è inoltre laureato campione romando di Prima Lega. «È stata un'esperienza incredibile e una vittoria inaspettata vista la caratura dei nostri avversari. Avevamo a disposizione un gruppo talentuoso, che trascorreva molto tempo insieme ed è stato proprio lo spirito di squadra a permetterci di conquistare il campionato. Abbiamo anche preso parte alle finali svizzere per cercare la promozione fra i cadetti, ma non siamo potuti salire a causa di un conflitto di interessi con il Losanna, che all'epoca era nella massima serie e preferiva avere un partner team in Prima Divisione. L'ultimo aneddoto che caratterizza la mia carriera riguarda il torneo di Nazionali a livello di veterani, in programma ogni anno in Bielorussia. Dal 2008 al 2019 ho infatti ricevuto l'opportunità di misurarmi con degli ex campioni di NHL, come Miroslav Satan e Valery Kamensky o con elementi che hanno in passato calcato la scena mondiale con le rispettive nazionali. L'hockey mi ha permesso di togliermi delle grandi soddisfazioni e se ho vissuto così tante emozioni, una grande parte del merito va ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto e hanno fatto tanti sacrifici».

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