Preso in dicembre il timone dell'Ajoie, Vauclair ha rigenerato un gruppo che ora può guardare con maggior fiducia al duello nei playout.
Dal suo avvento alla transenna i giurassiani hanno ottenuto 11 successi in 22 incontri, compresi i due negli scontri diretti col Langnau: «Mentalmente stiamo bene, la priorità era riportare fiducia in spogliatoio. Da martedì si parte 50-50».
PORRENTRUY - «Ci troviamo in una situazione complicata e dovevamo intervenire per cercare cambiare rotta, ritrovare energia positiva e cercare di costruire qualcosa da qui a fine stagione». Erano state queste le parole decisamente azzeccate di Julien Vauclair, che prima di Natale, a pochi giorni dal cambio alla transenna in casa Ajoie, aveva messo l’accento sulle priorità e gli obiettivi a breve termine. Detto, fatto. Da lì, dal suo avvento in panchina, l'ex difensore ha condotto i giurassiani per 22 incontri, vincendone 11 e totalizzando 28 punti.
Non è bastato per evitare i play-out in un campionato così combattuto e col disavanzo già accumulato sulla concorrenza, ma dalle parti di Porrentruy qualcosa è cambiato… «Sicuramente. Volevamo riportare fiducia in spogliatoio e modificare qualcosa come sistema di gioco per cercare di tirar fuori il massimo da ogni giocatore - sottolinea “Julio” - Sembra retorica e lo si dice spesso, ma volevamo davvero prendere partita dopo partita e vedere come finiva la stagione», aggiunge il 43enne, che da head coach ha vinto anche gli ultimi due scontri diretti col Langnau (2-3 ds; 1-0), prossimo avversario in una serie da brividi (best-of-7, al via da martedì 14 marzo).
«Sì, sotto diversi aspetti la regular season è finita "bene", anche se non siamo arrivati a lottare realmente con le altre. Davanti a noi ora c’è il Langnau e siamo pronti a batterci. Mentalmente non ci arriviamo male. Sappiamo però che si riparte da zero e quel che è successo sin qui non conta. Lo abbiamo visto anche nei pre-playoff. Si parte da 50-50, con le partite tutte da giocare».
La truppa di Paterlini ha chiuso con 60 punti e può contare su stranieri dal gol “facile” come Pesonen (20) e Saarela (24).
«Hanno ottimi stranieri anche in difesa, sono dei giocatori chiave che sanno fare la differenza. Al di là di quello per noi sarà importante evitare blackout e limitare i momenti di difficoltà. Capita a tutti e sono “inevitabili”, ma bisogna essere bravi a minimizzarli. I piccoli errori fanno la differenza. Nell’ultima parte di stagione spesso abbiamo trovato il modo di vincere e rimanere in partita, ma ci è anche capitato di essere “assenti” a inizio match. O di avere dei blackout di 5’ e subire anche 2-3 reti. Dobbiamo cercare maggior costanza nei 60’».
I Tigrotti, in una serie tra due squadre dal pubblico molto caldo e fedelissimo anche nelle difficoltà, hanno il vantaggio casalingo.
«È vero, sono due realtà piuttosto simili. Il pubblico aiuterà entrambe. Noi non abbiamo scelta. Sappiamo di dover vincere almeno una partita in trasferta e, fin dall’inizio, dovremo essere pronti per piazzare un break».
Nessun pensiero, per ora, all’eventuale spareggio (a 4 stranieri) col campione di B.
«Assolutamente. Ora il focus è tutto su questa serie».