Il difensore ticinese sta per concludere la sua avventura canadese in OHL: ad attenderlo c'è la National League e più precisamente i Tigers
«Ho parlato anche con altre squadre e ho fatto diversi colloqui, ma ciò che mi hanno detto i dirigenti del Langnau mi ha convinto di più».
PETERBOROUGH - Dopo due anni in Canada nella OHL Brian Zanetti ha maturato la scelta di tornare in Svizzera: dall'anno prossimo il difensore ticinese giocherà per il Langnau, squadra con la quale ha firmato un biennale.
Il nazionale U20 classe 2003 è cresciuto hockeisticamente a Lugano per poi essere selezionato nel 2021 dai Philadelphia Flyers (NHL): attualmente il 19enne sta disputando la sua seconda stagione con i Peterborough Petes nella Ontario Hockey League (OHL), una delle tre principali leghe giovanili canadesi. «Ho parlato con Philadelphia e insieme abbiamo maturato la decisione che la Svizzera sarebbe stata la migliore scelta per fare un ulteriore step. Nei due anni che trascorrerò a Langnau voglio incrementare le mie possibilità di essere pronto per il grande salto in NHL. Con l'aumento degli stranieri a sei penso che il livello del campionato svizzero si sia alzato ulteriormente. Per un giovane nelle mie condizioni non c'era dunque soluzione migliore».
Perché proprio Langnau?
«Ho parlato anche con altre squadre e ho fatto diversi colloqui. Alla fine sono convinto che il progetto-Langnau sia quello che più si addice alla mia situazione, quello che potrebbe farmi fare un ulteriore passo nel mio sviluppo. Stanno lavorando molto bene con i giovani e nei prossimi due anni avrò la possibilità di accumulare un buon minutaggio sul ghiaccio. Mi hanno detto tante cose che mi sono piaciute, mi hanno convinto».
In tanti a Lugano sono delusi...
«Sicuramente non è stato facile dire di no al club nel quale sono cresciuto. Ma in questo momento devo pensare a me stesso e soprattutto alla mia crescita. Non ho firmato a Langnau per dieci anni e nei miei obiettivi futuri c'è sicuramente anche quello di giocare un giorno a Lugano».
In quale ambito del gioco ti senti migliorato?
«Sicuramente nella fase difensiva dove mi sento più solido e deciso nelle scelte. Anche nell'uso del fisico credo di essere migliorato molto. Inoltre, essendo qui le piste più piccole, ogni giocatore è chiamato a prendere le sue decisioni molto più in fretta e questo aspetto è di grande aiuto per la propria crescita. Anche al di fuori dell'hockey mi sento maturato: arrangiarsi tutti i giorni da solo è qualcosa che ti fa crescere».
In questi due anni lontano da casa, cosa ti è mancato di più del Ticino e della Svizzera?
«Sicuramente il cibo. Il Ticino è un altro mondo da questo punto di vista. Ma è in generale che, quando sei lontano da casa, ti rendi davvero conto di quanto sia bella la Svizzera. Mi mancano molto anche famiglia e amicizie».
Cosa fai nel tempo libero?
«Non ne ho moltissimo, fra allenamenti e partite. A volte andiamo a giocare a hockey sul lago, ma altrimenti ne approfitto per riposare. Appena posso guardo le partite NHL in TV. Fra gli altri sport adoro il tennis e lo sci. Il calcio? Sì, lo seguo. E tifo Milan...».