La formazione scandinava sfiderà la Russia a San Pietroburgo (ore 15)
Articolo redatto da Antonio Fontana
C’è chi soffre per il mal di mare e chi, al contrario, non se ne può separare senza sentirne una tremenda mancanza. La parabola, o per meglio dire l’ottovolante, che ha percorso la carriera di Teemu Pukki ci fa comprendere che lui fa senza dubbio parte della seconda categoria di persone.
Il finlandese è legato a un mare in particolare, il Baltico, sulla riva del quale sorge il suo paese d’origine, Kotka. Ogni qualvolta che ha tentato di emigrare lontano dal suo mare, anche nei momenti in cui i presupposti erano più rigogliosi, Pukki è sempre andato incontro a esperienze sgradevoli. Quando però faceva ritorno sul Baltico, Teemu riacquisiva la sua linfa e tornava a essere un bomber di razza, come accaduto ad Helsinki e Brondby. Basti pensare che i tifosi danesi lo idolatravano, sventolando ogni domenica striscioni con la scritta “No Pukki. No party”.
Per trasformare l’indole tutt’altro che cosmopolita del 31enne finlandese ci è voluto l’intervento di sua moglie, Kirsikka, la quale nel 2018 lo ha convinto ad accettare l’offerta del Norwich. Malgrado il suo iniziale scetticismo, nel borgo britannico Pukki è finalmente riuscito a diventare un leader, riportando subito i Canaries in Premier League e guadagnandosi il premio di miglior giocatore del torneo. Il centravanti classe ’90 non solo ha sfatato il tabù della migrazione, ma si è preso carico di un ruolo da trascinatore che riveste ancora oggi sia nel club inglese che in nazionale.