Confermate le motivazioni di Alex Hawke, il Ministro dell'Immigrazione.
Sull'eventuale divieto d'ingresso per i prossimi tre anni ancora non si sa nulla
MELBOURNE - Cosa succederà ora? L'espulsione sancita dai giudici James Allsop, Anthony Besanko e David O’Callaghan ha messo la parola fine alla questione legata al soggiorno australiano di Djokovic.
Confermate, dunque, le motivazioni con le quali venerdì Alex Hawke, il Ministro dell'Immigrazione, aveva cancellato il visto di Djokovic: la sua presenza nella terra dei canguri "sarebbe stata un pericolo per l’ordine pubblico e potrebbe essere controproducente per gli sforzi di vaccinazione fatti in Australia". I legali del 34enne di Belgrado hanno deciso di non impugnare la sentenza e ciò mette un punto definitivo al tormentone degli ultimi giorni.
Nole adesso dovrà salire sul primo aereo disponibile e tornare in Serbia: guarderà il torneo da casa. La legge, in questi casi, prevede anche il divieto d'ingresso per i prossimi tre anni ma da questo punto di vista ancora non si sa nulla. Nole è stato infine condannato a pagare le spese processuali.