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L'OSPITEUn incontro insolito a Coldrerio

31.05.22 - 14:39
Matteo Muschietti
Matteo Muschietti
Un incontro insolito a Coldrerio
Matteo Muschietti

Siamo in maggio, il mese per eccellenza dei fiori. dove la primavera si manifesta nella sua maestosità di mille colori. Quest’anno l’inizio del mese è molto caldo e le temperature superano di 6 / 7 gradi le medie stagionali. Un inizio così caldo per maggio vi fu a mente dei nostri anziani e di chi si occupa di statistiche solo nel 1929. Anche durante la notte le temperature soprattutto qui nel Mendrisiotto sfiorano 16/18 gradi e l’afa causa l’anticiclone che proviene dall’Africa si fa sentire. Sabato mattina, svegliato dal gran chiasso che giornalmente le cornacchie propongono alle prime luci del giorno, mi sono recato sulla terrazza che guarda verso il bosco che delimita la proprietà di Mezzana. La luce non ancora limpida dell’inizio della giornata, mi ha fatto individuare, all’inizio della boscaglia un sagoma d’animale che è molto difficile vederlo a Coldrerio. Un cervo di medie proporzioni era li un po’ frastornato che osservava la spianata dei campi di calcio. Incredulo all’inizio ho passato una mano sugli occhi perché appena svegliato erano le 5.20 e incredulo di poter osservare un ungulato dalla mia terrazza. Sono un attento osservatore della fauna e mi è capitato di vedere le volpi, le martore, le faine, le lepri, ma mai un cervo. I cervi era mia consuetudine osservarli durante il servizio militare, quando in giovane età ero dislocato nella vallata che porta al passo dello Julier, e precisamente ad Arona. Durante le notti di luna piena, nel mese di ottobre, quando l’aria si fa frizzante e l’inverno è prossimo oramai, solevo ascoltare il bramito dei cervi in amore che unitamente al canto dell’allocco rompeva il silenzio di tutta la vallata. Lì è il territorio abituale dei cervi. Qui da noi il cervo lo si può osservare in Valle di Muggio o alle falde del Mte. Generoso, ma nell’ultimo lembo di terra ticinese prima che inizi la Pianura Padana, è cosa assai rara. Forse i cambiamenti climatici che sono subentrati in questi ultimi lustri hanno disorientato la fauna. Sta di fatto che dopo aver osservato questo magnifico animale, se ne è andato quatto, quatto, sparendo nel bosco. E’ stato un incontro insolito, ma bello, perché la natura non pone nessun limite a nessuna creatura e lascia la libertà di spostamento a qualsiasi essere vivente.

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