Esportare denaro dall’Italia alla Svizzera e viceversa è possibile, ma è necessario fare attenzione a non superare la soglia limite
Portare i soldi dall’Italia alla Svizzera ha perso il fascino di una volta. Fascino illegale, bisogna ben dirlo, in quanto era spesso il denaro non dichiarato a superare il confine e nascondersi nei forzieri delle banche svizzere, protette dal segreto bancario. A partire dal 1 gennaio 2017 la Confederazione ha aderito all’accordo di scambio automatico delle informazioni fiscali con l’Unione europea. In altre parole, è caduto il segreto bancario. La Svizzera si è impegnata, tramite i suoi intermediari finanziari, a comunicare ogni sei mesi i dati relativi ai clienti e ai loro patrimoni all’autorità fiscale nazionale, che poi li trasferisce all’Agenzia delle Entrate italiana.
Spostare capitali dall’Italia alla Svizzera e viceversa è comunque possibile e anzi con l’Unione europea è diventato anche più facile di prima. A patto che si rispettino le soglie e le regole stabilite proprio per controllare le attività criminali, come per esempio il riciclaggio di denaro sporco.
Soglie e regole da rispettare
La soglia limite di esportazione e importazione di valute attraverso i confini dell’Unione europea è stata fissata a 10.000 euro (o altra valuta, per esempio franchi). Nonostante la cifra stabilita sia la stessa, le norme per l’esportazione differiscono tra Unione europea e Svizzera.
Unione europea
L’esportazione di denaro contante per una cifra uguale o superiore ai 10.000 euro va sempre dichiarata sia in entrata che in uscita dai confini. La dichiarazione va fatta presso gli uffici doganali presenti nelle aree di confine tramite apposito modulo. Nella dichiarazione andranno indicate le generalità della persona che la compila, i valori oggetto del trasferimento, la provenienza del denaro, il suo utilizzo nonché il destinatario. Il modulo va compilato in ogni sua parte e consegnato al doganiere che provvederà a completare la compilazione e siglerà il documento. Una copia del documento rimarrà al dichiarante che è tenuto a conservarla, mentre una copia verrà archiviata in dogana.
Nel caso in cui venga riscontrato il possesso di cifre superiori ai 9.999,99 euro o altra valuta non dichiarate, le autorità devono imporre delle sanzioni. È previsto il sequestro fino al 40% delle soglie eccedenti i 9.999,99 euro e l’irrogazione di una sanzione pecuniaria che può arrivare al 40% dell’importo eccedente 9.999,99. Tuttavia, se la somma è inferiore ai 250.000 euro, l’illecito può essere estinto pagando una sanzione pari al 5% della somma eccedente la franchigia, a meno che non sia già incorso nel medesimo problema nei 365 giorni precedenti.
Svizzera
In Svizzera non è richiesta una dichiarazione, ma l’autorità doganale della Confederazione può effettuare dei controlli al confine. In caso venga riscontrato il possesso di contante uguale o superiore ai 10.000 franchi o euro, le autorità sono autorizzate a chiedere informazioni sulla persona che porta il denaro, su quella che lo riceverà, sulla provenienza del denaro e sull’utilizzo previsto.
Il trasporto di liquidità per importi superiori ai 9.999,99 franchi viene registrato nel sistema informativo dell’Ufficio federale della dogana e, se ci sono sospetti di riciclaggio o finanziamento del terrorismo le autorità possono sequestrarlo. La fornitura di informazioni errate o il rifiuto di rispondere possono essere sanzionate con una multa.
Sia in Europa che in Svizzera, nel caso in cui venga riscontrato il trasporto di cifre che superano il limite consentito e ci sia un sospetto di denaro illecito, le autorità sono autorizzate a indagare in maniera approfondita ed eventualmente attivare procedimenti giudiziari nei confronti del sospettato.
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